Domenica 1 Marzo 2020 nei musei Mibac gratuiti di Udine (Ud) - Oj Eventi

Domenica 1 Marzo 2020 nei musei Mibac gratuiti di Udine (Ud)

Ricordiamo che Oj eventi si occupa solamente di informazione turistica e vi invita sempre prima di partire a contattare la struttura di interesse (in caso di variaizione orari o chiusure straordinarie). Per tutti gli altri servizi (hotel, trasporti privati ecc ) siamo a completa disposizione.

Non bisogna prenotare per partecipare. Accertarsi sempre di contattare la struttura prima di mettersi in viaggio per evitare chiusure staordinarie.

Museo archeologico nazionale di Aquileia

Il concetto di “museo” riferito ad Aquileia passa attraverso periodi storici ricchi di avvenimenti e di tensioni sia politiche sia culturali, i quali trovarono feconde ispirazioni attraverso la dominazione francese e quella austriaca, fino a giungere al passaggio all’Italia con la Grande Guerra. Si venne così creando un palinsesto che si presta a molteplici chiavi di lettura e al quale merita fare un breve accenno.
L’imprescindibile punto di partenza si trova in due figure, assai dissimili per formazione intellettuale, ma animate da uno stesso spirito di valorizzazione e di conservazione dell’antico: il canonico Giandomenico Bertoli (1676- 1763) e il pittore udinese Leopoldo Zuccolo (1761- 1833).

Domenica e festivi: dalle 8.30 alle 13.30 con chiusura cassa alle 13.00

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Museo della Pieve e Tesoro del Duomo di Gemona

Pensato per l’esposizione delle più significative opere d’arte e di fede della Pieve di Gemona, il Museo avrebbe dovuto aprirsi nella trecentesca Canonica vecchia, nei pressi del Duomo, nel 1976. Il terremoto del 6 maggio mandò all’aria ogni programma e s’è dovuto attendere il 2006 par poter inaugurare un museo all’altezza di uno dei patrimoni culturali ecclesiastici tra i più importanti della Diocesi di Udine.

Tra le opere ospitate nella sezione dedicata alla scultura si distinguono una Madonna con Gesù bambino (marmo di impostazione veneto-bizantina del pieno Duecento); un Cristo risorto di Girolamo Paleario (primo Seicento); un Padre eterno della bottega di Girolamo Comuzzo (seconda metà del Seicento come diverse figure di Angeli e Santi). La sezione dedicata alla pittura si apre con lacerti di affreschi del Duecento: dal Duomo il volto di una Santa e quello, mutilo, di un Santo monaco; dalla facciata del vicino Ospedale l’Imago pietatis trecentesca. Alla fine del Quattrocento, e forse alla bottega fiorentina di Sandro Botticelli, va assegnata la dolce Madonna in adorazione del Figlio mentre una piccola tavola con San Girolamo potrebbe rimandare al Pordenone. Ai due secoli successivi appartengono lavori veneti e friulani con la Vergine e una serie di Apostoli di Giovan Battista Tiani. Della prima metà del Novecento è l’affresco di Santa Lucia, del gemonese Giuseppe Barazzutti e l’Annunciazione di Fred Pittino. Nelle sale vicine ricca esposizione di parati liturgici.

dom 10:30–12:30 15:00–19:00

INDIRIZZO
Via Giuseppe Bini, 35
33013 Gemona UD
Italia

+39 0432 980608

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Museo Archeologico Paleocristiano

Il Museo Paleocristiano costituisce una raccolta unica di manufatti di età tardoantica che raccontano il cristianesimo delle origini del sito altoadriatico. I reperti sono conservati in un vero scrigno: un maestoso edificio agricolo costruito sui resti di una basilica paleocristiana del IV secolo.

Il Museo venne inaugurato nel 1961, scorporando dal Museo Archeologico Nazionale le testimonianze della primitiva comunità cristiana di Aquileia, e fu intitolato a Franco Marinotti, mecenate che aveva contribuito al recupero dell’edificio che lo ospita. Esso era sorto come chiesa paleocristiana, alla periferia nord-orientale della città, per trasformarsi in monastero benedettino; a partire dalla fine del Settecento passò nella proprietà di diverse famiglie aquileiesi, per essere destinato a residenza (“Palazzo”), sede delle collezioni private di antichità ed infine ad uso agricolo.

Il pianoterra è occupato quasi interamente dal pavimento musivo con disegno geometrico della primitiva basilica e da altri lacerti musivi di edifici tardoantichi di Aquileia, mentre al primo piano si conservano parti del pavimento della basilica del Fondo Tullio alla Beligna (scavata nell’area meridionale della città antica).

Al secondo piano sono raccolte le iscrizioni paleocristiane, in massima parte funerarie, alcune anche decorate, che restituiscono un quadro della composita società aquileiese dell’epoca (IV-V sec. d.C.); ad esse si affiancano reperti scultorei datati fino ad epoca altomedievale, in parte già reimpiegati nelle fasi successive dell’edificio.

Il Museo è aperto dal MARTEDì alla DOMENICA, dalle 8.30 alle 13.30.

Tariffe d’ingresso
L’ingresso al Museo è libero.

0431 91131 – + 39 0431 91035 (Direzione)

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