
Il David di Michelangelo è con molta probabilità la scultura più famosa e conosciuta al mondo. Un’opera meravigliosa che chiunque, anche la persona meno esperta di arte del mondo, conosce. Un capolavoro allo stesso tempo iconico e leggendario, che dà lustro alla città di Firenze e che attira turisti da ogni parte del mondo. Vero e proprio emblema del Rinascimento, il David è considerato da molti come la più bella opera artistica mai realizzata. Ammirare dal vivo la grandiosa creazione di Michelangelo Buonarroti è un’esperienza che chiunque dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Andiamo dunque a scoprire un po’ della storia e alcune curiosità che riguardano questa scultura.
Il David di Michelangelo, tra storia e mito
Se nell’arte la Venere di Botticelli rappresenta l’ideale della bellezza femminile, il David di Michelangelo fa lo stesso per quanto riguarda quella maschile. Occorre partire così per poter dare anche solo una minima idea di ciò che simboleggia questa impareggiabile opera. La realizzazione della scultura risale agli anni che vanno dal 1501 al 1504. Intorno all’agosto del 1501 l’Opera del Duomo di Firenze commissionò a Michelangelo una statua del Re David da realizzare in marmo. Una vera e propria impresa, che prima di allora avevano già tentato Agostino di Duccio e Antonio Rossellino. A rendere più complicato il lavoro il difficile trattamento del pezzo di marmo bianco. A riuscire a portare a termine l’immenso compito fu però Michelangelo, che realizzò questa imponente scultura di 520 cm incluso il basamento di 108 cm. L’opera ritraeva il noto eroe biblico prima di affrontare Golia, e fu posta all’inizio in Piazza della Signoria come simbolo di tutta la Repubblica fiorentina. Di seguito scopriremo qualcosa in più sul soggetto in questione e sulle varie fasi riguardante la collocazione della scultura.
La collocazione del David
Grazie allo splendido risultato raggiunto da Michelangelo si decise fin da subito di esporre la scultura all’aperto. A causa della sua grande valenza politica la prima collocazione scelta fu quella di Piazza dei Priori, centro della vita sociale di Firenze. Il David di Michelangelo rappresentava infatti il giusto che grazie alla sua fede in Dio riusciva ad avere la meglio sul più forte, ma allo stesso tempo ingiusto. In pratica una metafora di un buon governo, che deve essere in grado di garantire il bene comune grazie anche al favore di Dio. La commissione che doveva arrivare a stabilire la collocazione della scultura comprendeva alcuni degli artisti più famosi del tempo. Filippino Lippi optava per una sistemazione nei pressi di Palazzo Vecchio, altri invece preferivano la Loggia della Signoria. Questa seconda soluzione avrebbe relegato la statua in una posizione forse troppo defilata, per cui alla fine prevalse la scelta di Palazzo Vecchio. Nel 1504 circa quaranta uomini trainarono dunque la statua e l’operazione richiese circa quattro giorni di tempo. Dopo aver subito nel corso dello spostamento anche un attacco da giovani opposti al governo repubblicano, il David venne finalmente collocato al suo nuovo posto.
Dopo aver subito negli anni successivi diversi danni, nel 1872 il David di Michelangelo fu spostato con l’aiuto di un carro all’interno della Galleria dell’Accademia. La statua diventò però fruibile al pubblico soltanto nel 1882. Prima si dovette infatti attendere la fine della costruzione di una Tribuna al termine della Galleria dei Quadri antichi, collocazione scelta per la statua nel museo. In seguito, nel 1910 venne posta in Piazza della Signoria una copia della scultura ad opera dello scultore Luigi Arrighetti.
Le varie copie
Con lo spostamento del David in un luogo coperto, si decise quindi di commissionare una copia della scultura da poter lasciare in Piazza della Signoria. Autore di questa prima copia fu Clemente Papi. Questa versione andò però incontro a numerose critiche da parte degli abitanti di Firenze in quanto non fedele all’originale. La decisione finale fu di conseguenza quella di spostare l’opera di Papi in Piazzale Michelangelo, lasciando Piazza della Signoria momentaneamente priva del suo storico simbolo. Questo però solo fino ai primi anni del ‘900, con la nuova versione ad opera di Luigi Arrighetti di cui abbiamo parlato poco sopra. A questo punto le copie del capolavoro di Michelangelo erano già due, ma si era soltanto all’inizio. Quante copie ne esistono oggi? La risposta è ben 16. Queste sono praticamente sparse in tutto il mondo, da Los Angeles, Londra e Copenaghen fino ad arrivare all’Australia e all’India.
Il mito di David
Soggetto dell’opera di Michelangelo è appunto il David, ovvero il famoso eroe biblico. La storia narrata nella Bibbia è nota. Il gigante filisteo Golia lancia una sfida al popolo degli Ebrei: le sorti della guerra saranno stabilite dall’esito di un confronto tra lui e il miglior elemento dell’esercito rivale. E qui ecco che arriva David, un giovane che armato di una semplice fionda riesce a tramortire il terribile nemico. L’eroe taglierà poi con una spada la testa del gigante, che verrà portata in seguito a Gerusalemme come simbolo di trionfo. Dopo questa vittoria, David diventerà il secondo re del regno di Israele. La scultura del Michelangelo ritrae alla perfezione il nostro protagonista negli attimi immediatamente precedenti allo scontro. Da notare infatti la mano destra che stringe un sasso e lo sguardo fiero e di sfida rivolto verso il nemico. Tra gli altri grandi artisti che hanno deciso di celebrare questa leggenda ci sono stati anche Donatello e Caravaggio, rispettivamente con una statua in bronzo e con un dipinto.
Alcune curiosità
Ecco qui di seguito alcune curiosità legate al David di Michelangelo:
- Michelangelo è stato il primo artista in assoluto a creare una statua del David senza Golia. L’obiettivo dell’artista era infatti quello di concentrarsi esclusivamente sull’eroe poco prima dello scontro.
- La mano destra è sproporzionata rispetto al resto della scultura. Il motivo può risiedere nel fatto che Michelangelo abbia potuto ispirarsi al soprannome del protagonista, ovvero manu fortis (forte a mano).
- Colui che visionò per primo l’opera ovvero Pier Soderini si lamentò della grandezza del naso della scultura. Secondo la leggenda Michelangelo raccolse un po’ di polvere di marmo da terra e finse di dare qualche colpo al naso facendo cadere la polvere raccolta. In questo modo Soderini rimase convinto della modifica, dichiarandosi a quel punto soddisfatto. Questa storia sarà probabilmente non veritiera. Ciò che è vero è però il fatto che Michelangelo non avrebbe mai accettato di apportare modifiche alla sua creazione.
Cos’altro vedere a Firenze?
Chiunque si trovi a trascorrere qualche giorno a Firenze deve per forza visitare non solo meraviglie come Ponte Vecchio o Santa Maria del Fiore ma anche la Galleria dell’Accademia. La Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, la Basilica di Santa Croce, San Miniato al Monte… Davvero molte sono le attrazioni turistiche!
Avete già provato l’emozione di ammirare dal vivo il David di Michelangelo? Ditecelo nei commenti!
Articolo di Francesco Basso
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