
Cosa posso fare a Govone? Comune di meno di 3000 abitanti nella provincia di Cuneo, Govone è situato nel cuore delle Langhe e Roero, non distante da Alba. Simbolo e vanto di questo borgo che domina la valle del fiume Tanaro è il Castello, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Tuttavia tra percorsi vinicoli, esperienze culinarie e gite culturali Govone offre attrazioni per tutti i gusti e tutte le età.
Alla scoperta di Govone
La storia di Govone ha origine antica in quanto è abitato sin dall’epoca romana, come dimostrano numerosi ritrovamenti e citazioni in documenti altomedievali. Tale borgo ha mantenuto grande importanza anche in epoche successive. Divenuto feudo vescovile, è passato alla proprietà della famiglia Solaro di Asti. Nei primi decenni dell’Ottocento è poi diventato sede di villeggiatura della casa Savoia.
Nel castello ha anche soggiornato il filosofo Jean-Jacques Rousseau, appena entrato al servizio del conte Ottavio Solaro.
Cosa posso fare a Govone?
Luogo turistico principale di Govone è il Castello che fu una delle residenze della casa reale dei Savoia dal 1792 al 1870. Dal 1997 è uno degli edifici parte del sito residenze sabaude iscritto alla lista del patrimonio dell’umanità Unesco ed ora è anche adibito a palazzo comunale. Dal 2007 fa parte del circuito degli 8 castelli, meglio noto come Castelli Doc ed è inoltre inserito nel circuito dei “castelli aperti” del Basso Piemonte.
Altra attrazione è la manifestazione “Tulipani a corte” che si tiene tra marzo ed aprile. Tale evento è stato ideato per valorizzare la splendida fioritura dei tulipani selvatici.
Proprio nel parco storico del Castello di Govone, infatti, cresce spontaneamente una specie di tulipano selvatico in via di estinzione. Si tratta dell’Occhio di sole il quale deve il proprio nome al botanico Jean Florimont Boudon de Saint-Amans. Originario del lontano Oriente, questo tulipano era considerato un vero portafortuna dai turchi che lo chiamavano tulban o turban per via dei petali che ricordavano le pieghe del famoso copricapo.
Nel parlare di Govone, poi, non si può non citare il suo Magico Natale. Infatti mentre di solito lo storico borgo piemontese è un luogo dove regna la pace e la tranquillità, nel periodo natalizio esso cambia volto. La sua quiete viene sconvolta dall’arrivo di elfi e slitte che tra pacchetti e letterine si preparano a vivere l’evento più atteso da grandi e bambini: il Natale.
Le luci illuminano le vie del paese e dalle casette del mercatino si sprigionano i profumi delle leccornie natalizie.
Il programma in questo periodo è fitto ma senza dubbio la meta principale è rappresentata dalla Casa di Babbo Natale, ospitata nella cornice a dir poco scenografica del millenario Castello Reale. Qui i bambini incontreranno gli elfi alle prese con dolci e letterine, che tra canti e suggestioni li accompagneranno davanti a Babbo Natale.
Cucina e tradizione vinicola del borgo piemontese
La collocazione del paese, sulla sinistra del fiume Tanaro, a cavallo fra Roero e Monferrato, lo rende un luogo in cui convivono bene i più importanti vini delle due zone collinari.
Al contempo lo storico legame con Alba e i paesi della destra del Tanaro hanno inserito nella cucina locale ingredienti e ricette tipiche della Langa. Per tradizione i pranzi e le cene di Langhe e Roero iniziano da una ricca serie di antipasti, tra cui la famosa bagna cauda.
In qualsiasi menù poi non mancano mai i tajarin o gli agnolotti al plin.
Per quanto riguarda i secondi piatti, la cucina piemontese è un trionfo di carni. Nei mesi invernali una vera tradizione è il bollito misto, dove carni di diversa spezzatura ed origine vengono lasciate a bollire per ore insieme a verdure e aromi. Più raro è riuscire a trovare il fritto misto alla piemontese.
Tra i dolci al cucchiaio, invece, la fanno da padrone il bunet e la torta di nocciola. Ad accompagnare queste delizie ci sono i complessi sapori di vini importanti come Barbera, Nebbiolo, Barolo e Barbaresco.
Che altro dire? Non resta altro che andare allo scoperta di questo antico borgo e scoprire le meraviglie che riserva. Se ti è piaciuto poi, condividi l’articolo!
Articolo di Martina V
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