Chiese di Roma: la Basilica di Santa Maria Sopra Minerva - Oj Eventi

Chiese di Roma: la Basilica di Santa Maria Sopra Minerva

Basilica di Santa Maria sopra Minerva

Chiese di Roma: la Basilica di Santa Maria Sopra Minerva

 

Basilica di Santa Maria sopra Minerva

La Basilica di Santa Maria Sopra Minerva è poco conosciuta dai turisti, ma merita assolutamente di essere visitata. Non dobbiamo dimenticare che Roma è costellata da una miriade di monumenti. Il Colosseo, Piazza di Spagna, Palazzo Barberini, la Fontana di Trevi, sono solo i più celebri. Molti turisti invece, commettono l’errore di giungere nella Capitale e sottovalutare le opere meno conosciute, andando tendenzialmente a visitare solo quelle più famose.

La Basilica si trova nell’omonima piazza, nel rione Pigna, nelle vicinanze del Pantheon

Importante è ricordare che all’interno della Basilica sono custodite le spoglie di Santa Caterina da Siena e del Beato Angelico, che trascorsero qui i loro ultimi anni di vita. 

 

La Basilica di Santa Maria Sopra Minerva e il Convento

La Basilica di Santa Maria Sopra Minerva fu fondata sui resti di un tempio dedicato a Minerva. In seguito, è stata sottoposta a diversi rimaneggiamenti.

Nel XIII secolo venne edificata nuovamente in stile gotico. Durante il Rinascimento venne risistemata la facciata e vennero effettuate altre modifiche al suo interno.

Su questa si ergono tre portali quattrocenteschi sui quali sono visibili dei segni del passato. Sulle porte si possono vedere ancora oggi numerose lastre che indicano l’altezza che raggiungeva il Tevere. Ricordiamo che dove si erge la Basilica, è una delle zone più basse di Roma, quindi più predisposta alle inondazioni. I segni riportano i dati sulle inondazioni del Tevere dal1598 al 1870.

Il visitatore, entrando, vede tre navate con volte a crociera che poggiano su colonne in marmo. Al suo interno la chiesa è riccamente affrescata. Sull’altare possiamo ammirare l’Annunciazione, in cui Filippino Lippi ha dipinto anche il committente dell’opera, il Cardinale Oliviero Carafa. 

All’interno della Basilica sono presenti altre celebri opere. Michelangelo realizzò il Cristo risorto posto nel presbiterio e Giotto è l’autore della statua lignea del Cristo. Nella chiesa sono custoditi anche i monumenti funebri di Antonio da Sangallo, Clemente VII e Leone X.

A sinistra della Chiesa vediamo il Convento domenicano e il Palazzo della Minerva. Oggi questi ospitano al loro interno le Biblioteche della Camera dei deputati, quelle del Senato della Repubblica e la Biblioteca Casanatense.

I domenicani si stabilirono in questa zona nel XIII secolo, grazie alle monache di Santa Maria in Campo Marzio che concessero loro la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva.  

 

Il Convento divenne uno dei più prosperi di Roma

Durante il XVI secolo, il Convento divenne addirittura sede delle alte gerarchie dell’Ordine Domenicano e in seguito sede della congregazione del Sant’Uffizio. Quest’ultimo era uno dei posti dove il Tribunale dell’Inquisizione si riuniva per emettere le loro sentenze. 

Qui si svolse una delle più famose: l’udienza del processo a Galileo Galilei che si concluse con la sua abiura. 

Il Convento come lo vediamo oggi risale al restauro del 1929, quando i frati ottennero nuovamente l’uso di alcune stanze collocate intorno al chiostro. 

Circa quarant’anni dopo ci fu l’assegnazione dei locali del Convento alla Camera dei deputati e nel chiostro fu costituita la Biblioteca della Camera.

Il Palazzo della Minerva invece in principio ospitava numerosi artigiani e botteghe al piano terra. Questo fino al restauro che venne effettuato durante l’Ottocento. In seguito, il Palazzo fu destinato a sede del Pontificio Collegio Latino-Americano. Nel corso degli anni, ricoprì diverse funzioni fino a divenire nel 2003, la Biblioteca del Senato.

 

La Basilica di Santa Maria Sopra Minerva: Piazza della Minerva e il suo obelisco

Al centro della Piazza della Minerva, è presente un obelisco egiziano. Gli antichi romani ammiravano gli egiziani e il loro gusto per l’arte. Così spesso cercavano di replicarne le opere, dal sapore orientaleggiante.

L’obelisco presente in piazza della Minerva risale al VI secolo a.C. e venne eretto dal faraone Aprie a Sais. Lo rinvenirono nel 1665 nel giardino del convento dei domenicani, nell’area dell’antico Tempio di Iside. 

Sull’obelisco di granito rosa, sono presenti geroglifici. Papa Alessandro VII fece innalzare il monumento nella Piazza della Minerva e dovette scegliere chi sarebbe stato a realizzare il basamento. Fra i tanti, scelse Bernini. Lo scultore propose una base nella quale erano presenti solo delle zampe di elefante. Sia il Papa, sia i domenicani però, desideravano qualcosa più vicino ai canoni classici, così Bernini dovette modificare il suo progetto. L’idea iniziale, ne risultò appesantita. 

I romani, da sempre popolo scherzoso, cominciarono a chiamarlo “il Porcino di Minerva”, oggi erroneamente tramutato in “Pulcino della Minerva”. Bernini non era soddisfatto della propria opera, era convinto che l’idea originale fosse migliore. Così si dice che per vendicarsi dei domenicani e del papa, pose il posteriore dell’elefante proprio rivolto verso il convento, in segno di offesa.

 

E voi avete mai visitato la Basilica di Santa Maria sopra Minerva? Quali altre chiese avete visitato a Roma? Fatecelo sapere nei commenti!

Articolo di Teresa Medori

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