
Prima di tutto, Castiglione delle Stiviere non è solo una cittadina Lombarda poco lontano dal lago di Garda. Non è nemmeno solo il secondo comune più grande per numero di abitanti della provincia di Mantova. Infatti si ritiene che questo centro abitato, che a oggi conta più o meno ventitremila residenti, abbia origini romane o addirittura etrusche. Detto questo, è chiaro che Castiglione delle Stiviere sia molto di più di tutto ciò e abbia tante cose da raccontare di sé. Nonostante sia circondato da una panoramica campagna, non possiamo nemmeno considerarlo solo un luogo per il turismo a quattro zampe. Ma possiamo dire che l’unicità di questa cittadina sta nel fatto che la sua antichissima storia parli soprattutto ai giovani. No, non stiamo dicendo che lì si parla solo lo slang della generazione Z, ma vogliamo dire che le sue mura, le sue vie e i suoi edifici raccontano una storia. Storia comparabile alla necessità umana di trovare un’identità propria, uno dei fattori che stabilisce il passaggio dalla giovinezza all’età adulta.
Castiglione delle Stiviere e i Gonzaga
Nei secoli che seguirono il crollo dell’Impero Romano d’Occidente per l’Italia iniziò un periodo di frammentazione e di instabilità governativa. La penisola dovette passare per una lunga gestazione prima di dare alla luce il Rinascimento, un’epoca che, come l’infanzia, si distingue per il suo splendore.
Proprio in questo periodo, dopo essere stato oggetto di contesa tra varie signorie, Castiglione delle Stiviere sì consolidò come territorio dei duchi di Mantova. Fu così che i Gonzaga iniziarono a trasformare in uno dei loro fiori all’occhiello questa località. Per la quale il XV secolo fu un’epoca segnata da grandi progetti urbanistici, come per esempio la muraglia e il castello, dove nel 1568 nacque San Luigi Gonzaga. Santo al quale fu costruita e dedicata l’omonima Basilica nella piazza del centro. Inoltre nel 1612, quando tutto questo progetto raggiunse il suo zenit, Castiglione delle Stiviere riuscì ad ottenere il titolo di città.
Ma subito dopo questa straordinaria urbanizzazione, la morte di Vincenzo II Gonzaga segnò la fine di questa tappa.
Ovvero, il 1627 rappresentó l’inizio di una nuova fase per la città, in cui l’insicurezza minerà le certezze acquisite fino a quel momento. Proprio come accade nell’infanzia quando con l’arrivo dell’adolescenza germogliano le prime insicurezze.
Castiglione delle Stiviere e i casati europei
Così come gli adolescenti affrontano conflitti interni ed esterni nel processo di crescita, a sua volta la città fu travolta da dispute familiari e tensioni internazionali.
Infatti nel 1700, mentre le lotte dinastiche interne continuavano a destabilizzare la città, la morte di Carlo II di Spagna destabilizzò i delicati equilibri europei.
In questo clima di tensione, Castiglione fu accusata di fellonia da parte dell’imperatore asburgico. E nel 1706, in piena guerra di successione spagnola, proprio nella cittadina padana si svolse un importante conflitto bellico. Purtroppo, quella che è ricordata come la battaglia di Castiglione terminò con la distruzione di uno dei suoi simboli identitari: il castello.
Fu così che con una roccaforte in meno e senza una tregua alle loro divergenze politiche, i Gonzaga si videro costretti ad allentare la presa. Pertanto, anche se la rinuncia totale dei loro domini avverrà solo 65 anni dopo, già dal 1708 Castiglione delle Stiviere passò sotto il controllo degli Asburgo.
Le incertezze dell’adolescenza possono far sfiorire la propria identità quando uno si subordina agli altri. Ma proprio come un fiore appassito può tornare alla vita grazie alle radici, è importante riscoprire da dove veniamo per far sbocciare la propria personalità.
Castiglione delle Stiviere e l’Italia
In altre parole aver chiare le proprie origini permette ai dubbi adolescenziali di trasformarsi in consapevolezze, permettendo a un individuo di affermarsi come adulto.
Per Castiglione delle Stiviere questa svolta iniziò a metà del 700. In quel momento, non solo si stava diffondendo in tutta la penisola un certo malcontento verso gli stranieri che la governavano. Ma in parallelo, si stava propagando un ideale di appartenenza che aveva come minimo comune denominatore il territorio italiano. Per questa ragione, il 1796 non solo fu l’anno delle invasioni napoleoniche, ma fu anche l’inizio di un’epoca nota come il Risorgimento. Durante questo periodo l’Italia fu teatro di più d’una guerra di liberazione. In particolare nell’estate del 1859, Castiglione delle Stiviere fu coinvolta in uno degli scontri più efferati della seconda guerra d’indipendenza. Stiamo parlando della battaglia di San Martino e Solferino, che si stima raggiunse i 100.000 morti. Per fortuna Castiglione, che si trova vicino al comune di San Martino della battaglia, ebbe un ruolo piú umanitario che bellico. Ne è prova il Museo della Croce Rossa Italiana, che è possibile visitare a pochi metri dalla Basilica di San Luigi Gonzaga. Qui ci si può informare sulla storia di questa associazione di volontari che nacque da un idea di Jean Henry Dunant.
Anche se l’unità totale dell’Italia arrivò solo con la breccia di Porta Pia, per Castiglione delle Stiviere la sua identità era già chiara. Cioè, nonostante avesse sofferto guerre di successione e nonostante sia stata occupata da governi stranieri, Castiglione delle Stiviere aveva trovato con chi identificarsi.
Non importa se la sua storia sia iniziata in epoca etrusca o in epoca romana. Perché ciò che determina l’identità non è un unico evento, ma è l’intera trama delle vicende che compongono un racconto. Racconto che Castiglione sentiva fosse parte della saga di una nazione: l’Italia.
San Luigi Gonzaga protettore dei giovani
In altre parole aver chiare le proprie origini permette ai dubbi adolescenziali di trasformarsi in consapevolezze, permettendo a un individuo di affermarsi come adulto.
Per Castiglione delle Stiviere questa svolta iniziò a metà del 700. In quel momento, non solo si stava diffondendo in tutta la penisola un certo malcontento verso gli stranieri che la governavano. Ma in parallelo, si stava propagando un ideale di appartenenza che aveva come minimo comune denominatore il territorio italiano. Per questa ragione, il 1796 non solo fu l’anno delle invasioni napoleoniche, ma fu anche l’inizio di un’epoca nota come il Risorgimento. Durante questo periodo l’Italia fu teatro di più d’una guerra di liberazione. In particolare nell’estate del 1859, Castiglione delle Stiviere fu coinvolta in uno degli scontri più efferati della seconda guerra d’indipendenza. Stiamo parlando della battaglia di San Martino e Solferino, che si stima raggiunse i 100.000 morti. Per fortuna Castiglione, che si trova vicino al comune di San Martino della battaglia, ebbe un ruolo piú umanitario che bellico. Ne è prova il Museo della Croce Rossa Italiana, che è possibile visitare a pochi metri dalla Basilica di San Luigi Gonzaga. Qui ci si può informare sulla storia di questa associazione di volontari che nacque da un idea di Jean Henry Dunant.
Anche se l’unità totale dell’Italia arrivò solo con la breccia di Porta Pia, per Castiglione delle Stiviere la sua identità era già chiara. Cioè, nonostante avesse sofferto guerre di successione e nonostante sia stata occupata da governi stranieri, Castiglione delle Stiviere aveva trovato con chi identificarsi.
Non importa se la sua storia sia iniziata in epoca etrusca o in epoca romana. Perché ciò che determina l’identità non è un unico evento, ma è l’intera trama delle vicende che compongono un racconto. Racconto che Castiglione sentiva fosse parte della saga di una nazione: l’Italia.
San Luigi Gonzaga protettore dei giovani
Detto questo, ci sembra giusto aprire una piccola parentesi su un personaggio menzionato in precedenza. Parliamo di San Luigi Gonzaga, che lottò fino alla fine per far prevalere la sua identità di fedele su quella di nobile signore. Canonizzato come patrono della gioventù dopo la sua morte, è una figura così benvoluta dai castiglionesi che gli dedicarono un dolce, l’Anello di San Luigi.
Ora che avete compreso il legame di Castiglione con i giovani, possiamo concludere sottolineando che l’identità non si costruisce a partire da un contesto ma a partire da noi stessi. Nonostante sia condizionata dalle circostanze esterne, l’identità parte sempre dal cuore. Per questo se abbiamo chiare le nostre origini, non avremmo mai dubbi su chi siamo e dove andiamo. Dopotutto quando il fiore ha le radici ben salde il vento non rappresenta una minaccia.
Anche se abbiamo parlato di questo comune come se fosse una specie di Holden Caulfield, comunque vi consigliamo di visitarlo a prescindere dalla vostra età. Castiglione delle Stiviere, come il romanzo di J.D. Salinger, affascina chiunque voglia conoscere la sua storia, i suoi personaggi e le loro vicende.
Conoscevi già la storia di Castiglione delle Stiviere? Hai curiosità di visitare la città e i suoi dintorni? Dicci tutto lasciando un commento!
Articolo di Giovanni Turco