
Posizionato a circa 25 km da Reggio Emilia, Castelnovo di Sotto è un carnevale di attrazioni.
Con il suo grande parco sui laghi, la sua Rocca, i musei e le numerose fiere, nel paese non ci si annoia mai! Inoltre, uno degli eventi principali ed imperdibili è proprio il suo carnevale, uno dei più antichi d’Italia, con origini risalenti al XVI secolo.
Come nasce Castelnovo di Sotto?
Il primo documento che attesta l’esistenza del centro abitato risale al 980 d.C., in cui si si riportava una compravendita presso il Castronovum. Quest’ultimo è il castello che funge da fulcro della città, un forte di origine militare. Nel tempo acquisì sempre maggior rilevanza, fino a divenire, intorno al 1200, una rocca di importanza centrale per il borgo.
Il paese ebbe vari signori fino all’unità d’Italia, tra cui i Canossa, i Visconti e i Terzi. E proprio durante il risorgimento, diede il suo contributo il personaggio più noto del paese, Luigi Melegari. Fu diplomatico e ministro degli esteri del Governo Depretis I, ma soprattutto seguace delle idee mazziniane e cofondatore della Giovine Italia.
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Cosa vedere a Castelnovo di sotto?
Il paese offre numerose attrattive, sia di carattere architettonico, che in termini di eventi organizzati dall’amministrazione comunale.
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Palazzo Rocca
Centro nevralgico del paese è il centro storico, che attesta la sua origine castellana. Infatti, qui è posta l’antica Rocca, ora sede del municipio comunale, con un borgo medievale a lato.
Il disegno di carattere medievale si attesta chiaramente dall’alternarsi regolare delle strette schiere edilizie porticate. Anche le pavimentazioni sono di particolare bellezza, composte da blocchi di arenaria in file parallele, con incisioni ornamentali.
La storia della Rocca non è ben precisa, ma i Colombini ne attestano la costruzione nell’897 d.C., ad opera di Sigifredo da Lucca, antenato dei Canossa.
La struttura attuale non è certo quella originaria, infatti nella seconda metà del XI secolo venne ampliata. Successivamente, Giberto IV da Correggio la fece ricostruire dalle fondamenta nel 1318, trasformandola in una sontuosa villa.
Nel 1903 divenne sede municipale e nel 1910 il sindaco Salavarani decise di affidare al pittore Radames Dossi le decorazioni delle pareti della rocca. Furono dipinti episodi del Risorgimento italiano e medaglioni con allegorie rappresentanti Storia, Giustizia, Scienza, Giurisprudenza, Progresso e Agricoltura.
Nel 1995, sotto il sostegno della Provincia di Reggio Emilia, la Rocca venne ulteriormente restaurata. Insomma, un’architettura monumentale che non ha nulla da invidiare a quella vicina di Montecchio Emilia.
Durante i lavori di trasformazione della Rocca, nel XII secolo, venne aggiunto un meraviglioso giardino. I viali, gli specchi d’acqua, i frutteti e i grandi parchi sono ancora oggi una meta imperdibile per una passeggiata nel verde.
Inoltre, oggi il Parco della Rocca è sede di numerose attività culturali, educative e sportive di iniziativa dell’amministrazione comunale e non solo.
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Chiesa della Beata Vergine
Un altro punto di interesse è la Natività della Beata Vergine, costruita nel 1555. Posta dove prima risiedeva il vecchio oratorio, inizialmente era previsto che svolgesse lo stesso ruolo. Invece, con la fine dei lavori del 1598, divenne la Chiesa della Beata Vergine.
All’interno lavorarono i migliori artisti italiani del tempo: Lorenzo Franchini, Pama di Giovane e Lionello Spada. Nel 1806, dopo un violento terremoto, venne innalzato il fronte della facciata. L’attuale decorazione frontale si deve allo scenografo Cesare Cervi, che ci lavorò nel 1869.
Dalla metà degli anni ‘90 la Chiesa è sede di numerose iniziative sociali, come presentazioni di libri e mostre.
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I due musei caratteristici
Il Museo della Maschera è una raccolta di 182 pezzi risalenti al 1800, tra maschere, stampi in metallo e modelli in gesso. Tutti riconducibili ad un’antica fabbrica di maschere che esportava i suoi manufatti perfino in tutta Europa.
L’altro museo è quello delle “tappatrici d’epoca”, che raccoglie più di trecento imbottigliartici da tutta Italia e da ogni tempo. Promotore di questo singolare museo è un artigiano in pensione che da anni colleziona con cura questi macchinari.
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Feste e sagre
A proposito degli antichi mestieri, caratteristica è la Sagra di San Martino. Durante la prima domenica più vicina all’11 novembre, si rievocano gli antichi mestieri e le antiche danze contadine. Inoltre vengono offerte le bontà della cucina tipica, con ingredienti a km 0.
Un’altra ricorrenza tipica è la Festa dell’aratura di Cogruzzo, il primo weekend di luglio. Si tratta di tre giorni totalmente dedicati all’agricoltura e ai prodotti locali, con musica dal vivo, teatro dialettale e giochi per bambini.
Durante il Rogo del Vecchione, l’ultimo dell’anno, si realizza un fantoccio di cartapesta di circa 10 metri, a cui viene dato fuoco nel tardo pomeriggio. Si tratta di un’antica tradizione storica delle campagne della zona.
E come non partecipare alla Fiera dei Cavalli? La seconda domenica di Aprile a Castelnovo di Sotto si dà sfogo all’antica passione per l’equitazione, accompagnata da una mostra degli antichi mestieri.
Sarà possibile immergersi nel villaggio contadino in rocca, vedere trattori d’epoca e mercatini. Per i buongustai, sono disponibili degustazioni di vino e la cottura del Parmigiano Reggiano. Infine, il battesimo della sella per i più piccini, per avvicinarli alla disciplina dell’equitazione.
Castelnovo di Sotto nella natura
Con un’estensione di 57 mila metri quadrati, Castelnovo ospita un’oasi verde. Un enorme parco che si sviluppa lungo una serie di laghetti formatisi da un antico sito di estrazione dell’argilla.
Si tratta di una bellissima attrazione per i più piccoli, così come per chi vuole fare una semplice passeggiata o per gli sportivi. Inoltre è possibile anche organizzare un pic-nic lungo gli specchi d’acqua o dedicarsi alla pesca sportiva.
All’interno del parco sono disponibili due percorsi didattici, provvisti di cartellonistica. Obiettivo del paese e della provincia di Reggio Emilia è quello di creare un biotipo acquatico.
All’ingresso è presente una stele in memoria dei Partigiani Malaguti Posacchio e Simonazzi Alvaro, uccisi dai nazifascisti.
Il Carnevale
Nelle quattro domeniche prima di Pasqua dei giganteschi carri sfilano per il paese, accompagnati da coriandoli e musica.
Simbolo del carnevale castelnovese è “Al Castlein”, una maschera molto atipica che rappresenta la cultura contadina della zona. Cultura che si vive anche in tutti i paesi vicini, come Cadelbosco di Sopra.
Durante l’evento è possibile conoscere i segreti e la lavorazione della cartapesta, oltre ad assaporare i piatti tipici della zona, come lo gnocco fritto. Inoltre, l’atmosfera è ravvivata dall’esibizione di gruppi folcloristici e majorettes.
Alla fine della festa, per i più piccoli, si tiene la premiazione per la maschera più bella. Un’esperienza unica per chi viaggia con i bambini.
Insomma, lo abbiamo definito un carnevale di attrazioni e infatti si potrà visitare il paese in qualsiasi periodo dell’anno. Sarà sempre pronto ad offrire eventi ed emozioni.
Hai mai visitato Castelnovo di Sotto? Condividi con i tuoi amici quale dei tanti eventi vorresti provare.
Articolo di Matteo Francesco Pino e Giada Clò
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