Castelnovo di sotto: un carnevale di attrazioni
Posizionato a 25 km da Reggio Emilia, Castelnovo di Sotto è un carnevale di attrazioni. Con il suo grande parco sul lago, la sua Rocca, i suoi musei e le numerose fiere, nel paese non ci si annoia mai! E a proposito di carnevale, il paese ospita uno dei carnevali più antichi d’Italia, con origini risalenti al XVI secolo.
Come nasce Castelnovo di Sotto
Il primo documento che attesta l’esistenza del centro abitato risale al 980, in cui si attestava una compravendita presso il Castronovum. Quest’ultimo è il castello che funge da fulcro della città, un forte dall’origine militare che acquisì sempre maggior importanza, fino a divenire, intorno al 1200, una rocca di una certa importanza. Il paese ebbe vari signori, tra cui i Canossa, i Visconti e i Terzi, fino all’Unità d’Italia. Qui diede il suo contributo il personaggio più noto del paese, Luigi Melegari, diplomatico e ministro degli esteri del Governo Depretis I, seguace delle idee mazziniane e cofondatore della Giovine Italia. Nel 2001 Castelnovo divenne Città.
Monumenti da non perdere
Centro nevralgico del paese è il centro storico, che attesta l’origine castellana del paese. Infatti, qui è posta l’antica rocca, ora sede del municipio comunale, con un borgo medievale al lato. Il disegno medievaleggiante si attesta chiaramente dall’alternarsi regolare delle strette schiere edilizie porticate. Di particolare bellezza sono anche le pavimentazioni, composte da blocchi di arenaria in file parallele con incisioni ornamentali. La storia della Rocca non è ben precisa, ma i Colombini ne attestano la costruzione nell’897 d.C, ad opera di Sigifredo da Lucca, antenato dei Canossa. La struttura attuale non è certo quella originaria. Nella seconda metà del XI si provvide ad ampliarla, ma Giberto IV da Correggio nel 1318 la fece ricostruire dalle fondamenta. Nel 1903 diventa sede municipale e nel 1910 il sindaco Salavarani decise di affidare al pittore Radames Dossi le decorazioni delle pareti della rocca. Furono dipinti episodi del Risorgimento italiano, medaglioni con le allegorie della Storia, della Giustizia, della Scienza, della Giurisprudenza, del Progresso e dell’Agricoltura. Nel 1995, sotto il sostegno della Provincia di Reggio Calabria, la Rocca viene ulteriormente restaurata. Una rocca che non ha nulla da invidiare alla vicina di Montecchio Emilia.
Nel 1555 venne avviata la costruzione dedicata alla Natività della Beata Vergine. Posta dove prima risiedeva il vecchio oratorio, la costruzione inizialmente prevedeva di svolgere lo stesso ruolo, di seguito, con la fine dei lavori del 1598, divenne la Chiesa della Beata Vergine. All’interno lavorarono i migliori artisti italiani del tempo: Lorenzo Franchini, Pama di Giovane e Lionello Spada. Nel 1806, dopo un violento terremoto, si provvide all’innalzamento del fronte della facciata. L’attuale decorazione della facciata si deve allo scenografo Cesare Cervi, che ci lavorò nel 1869. Dalla metà degli anni Novanta la Chiesa è sede di numerose iniziative sociali, come presentazioni di libri e mostre.
I musei e gli eventi che il paese offre
Il paese è provvisto di due caratteristici musei: il Museo della Maschera e il Museo delle “tappatrici d’epoca”.
Il Museo della Maschera è una raccolta di 182 pezzi risalenti al 1810 di maschere, stampi in metallo e modelli in gesso, riconducibili ad una antica fabbrica di maschere capace di esportare manufatti in tutta Europa. Altro museo è quello delle “tappatrici d’epoca”, che raccoglie più di trecento imbottigliartici da tutta Italia e da ogni tempo. Promotore di questo singolare museo è un artigiano in pensione che da anni colleziona con cura questi macchinari.
A proposito degli antichi mestieri, caratteristica è la Sagra di San Martino, la prima domenica più vicina all’11 novembre, si rievocano gli antichi mestieri e le antiche danze contadine, oltre ad offrire cucina tipica, con ingredienti a km 0. Altra ricorrenza tipica è la Festa dell’aratura di Cogruzzo, il primo weekend di luglio, tre giorni totalmente dedicati all’agricoltura e ai prodotti locali, con musica dal vivo, teatro dialettale e giochi per bambini. Durante il Rogo del Vecchione, l’ultimo dell’anno, si realizza un fantoccio di cartapesta di circa 10 metri, a cui viene dato fuoco nel tardo pomeriggio, come antica tradizione storica delle campagne.
E come non partecipare alla Fiera dei Cavalli? La seconda domenica di Aprile a Castelnovo di Sotto si da sfogo all’antica passione dell’equitazione, accompagnata da una mostra degli antichi mestieri, il villaggio contadino in rocca, trattori d’epoca, mercatini, degustazioni di vino, cottura del Parmigiano Reggiano e il battesimo della sella per i più piccini.
Castelnovo di Sotto nella natura
Con un’estensione di 57 mila metri quadrati l’oasi verde di Castelnovo si estende lungo dei laghetti formatasi da un antico sito d’estrazione dell’argilla. Attrazione per i più piccoli, così come per chi vuole fare una semplice passeggiata o per gli sportivi, è possibile anche organizzare un pic-nic in riva al mare, o dedicarsi alla pesca sportiva. All’interno del parco sono disponibili due percorsi didattici, provvisti di cartellonistica. Obbiettivo del paese e della provincia di Reggio Emilia è quello di creare un biotipo acquatico. All’ingresso del parco è, inoltre, presente una stele in memoria dei Partigiani Malaguti Posacchio e Simonazzi Alvaro, uccisi dai nazifascisti.
Il Carnevale
Nelle prime quattro domeniche prima di Pasqua dei giganteschi carri sfilano per il paese, accompagnati da coriandoli, musica e gli immancabili bambini. Simbolo del carnevale castelnovese è “Al Castlein”, una maschera molto atipica rappresentante la cultura contadina della zona, cultura ben visibile in paesi vicini come Cadelbosco di Sopra. Durante l’evento è possibile conoscere i segreti e la lavorazione della cartapesta, oltre ad assaporare i piatti tipici della zona, come lo gnocco fritto. Alla fine della festa, per i più piccoli, si tiene una premiazione per la maschera più bella. Un’esperienza unica per chi viaggi con bambini. L’atmosfera è aiutata, inoltre, dall’esibizione di gruppi folcloristici e majorettes.
Voi ci siete mai stati a Castelnovo di Sotto? Ci vorreste andare? Vi è piaciuta la visita? Fatecelo sapere nei commenti
Articolo scritto da Matteo Francesco Pino
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