
Capire il lavoro in team
Si sente parlare molto spesso di lavoro in team confondendosi con il concetto di gruppo. Lavorare in team significa innanzitutto avere un obiettivo e lo stesso deve essere sviluppato attraverso le attitudini delle persone che fanno parte del team. Ogni persona facente parte ha delle capacità uniche e personali ed ognuno di esse ci mette del suo per portare a termine il lavoro raggiungendo l’obiettivo. I perni del team sono le soft skills o hard skills. Le soft skills sono le capacità relazionali e comportamentali e sono caratterizzati dal modo di porsi nel contesto lavorativo. Le hard skills invece sono capacità i prettamente tecniche e professionali.
Il lavoro in team ha bisogno di entrambe le figure, perché un team è completo solo quando è composto da tutto quello che serve per raggiungere un obiettivo.
Chi è il lavoratore in team
Il team viene formato quando si ha già in programma un determinato progetto. Prendendo come esempio la realizzazione di una startup lo startupper (il fondatore della startup) si affida al recruiter. Esso ha il compito, attraverso colloqui specifici, di reclutare persone per formare il team. Questa figura lavora a stretto contatto con lo startupper recependo che tipo di membri voglia per il suo team. Una volta conferito con esso il recruiter passa ai colloqui. In questa fase vengono tenute in considerazioni le competenze trasversali o soft skills. Esse sono l’insieme delle abilità personali, quindi non solo l’esperienza scolastica o lavorativa ma anche qualcosa di più personale. Un team oltre alle soft skill ha bisogno anche delle hard skills. Esse sono figure con competenze più specifiche e tecniche, e spesso una sola persona può essere sia soft che hard skills. Una volta individuato tutti membri con le determinate competenze si può dire che il team è formato. Quando questo avviene il fondatore della startup (startupper) mette a conoscenza i membri di quello che è il progetto e come cosa più importante quale è l’obiettivo. Tante menti messe insieme a volte creano confusione ma esso avviene perché ognuno ha una propria idea e capacità di esporre ed a volte ci si confronta scontrandosi. Per evitare che una riunione di team non si trasformi in una riunione di condominio c’è bisogno di qualcuno che diriga i lavori, non un capo ma un leader.
Perché lavorare in team
Una volta formato il team bisogna mettere a frutto tutte le competenze del singolo membro, tutte le attitudini personali per dare vita al progetto prefissato raggiungendo l’obiettivo. Negli ultimi anni il lavoro in team è sempre più utilizzato specialmente dalle grandi aziende perché si è riscontrato che quando la realizzazione di un progetto viene suddiviso tra persone non solo i membri sono meno sotto stress ma anche il progetto viene svolto più facilmente. Ma quali sono i vantaggi di lavorare in team; si impara dagli altri e contemporaneamente si dona conoscenza. L’obiettivo si raggiunge più velocemente e facilmente, perché più teste che pensano sono meglio di una. Nel lavoro di team si migliora la capacità di problem solving. Lavorando in gruppo si migliora anche l’umore, visto che non si ha il carico del progetto tutto su un membro. I problemi da risolvere sono suddivisi tra tutti e così anche il merito, tutti vanno premiati.
Differenza tra lavoro in team e lavoro di gruppo
Lavoro in team e lavoro di gruppo non è la stessa cosa. La differenza è sottile ma nel frattempo sostanziale. Nel lavoro di gruppo i componenti sono indipendenti e la responsabilità è individuale, ciò vuol dire che in caso di un progetto ognuno lavora per sé per poi alla fine unire tutti i lavori per confrontarsi. Il lavoro in team i membri lavorano in sinergia, condividono la responsabilità e si confrontano tra di loro per la risoluzione dei problemi e questo è un elemento molto importante, perché nel caso di un problema tutti si mobilitano per risolverlo a differenza del lavoro di gruppo che in caso di un problema si cerca il colpevole.
Gli step del lavoro in team
Il lavoro in team è scandito da vari step molto importanti per l’inizio e la conclusione di un progetto. Gli step sono:
Kick off meeting
Forming
Storming
Norming
Performing
Adjourning
Vediamoli uno ad uno
Il kick off meeting è il primo incontro dove i membri del team si confrontano per iniziare a parlare del progetto.
Durante il forming i membri del team si ritrovano per confrontarsi in funzione dell’obiettivo da raggiungere. Essendo in fase iniziale tutti dipenderanno dal leader denominato Project Manager che coordinerà il gruppo per far capire ad ognuno le capacità degli altri. È in questa fase che si definiscono tutti gli obbiettivi.
Nello storming il team incomincia a raccogliere ed evidenziare i progetti dei singoli per poter svolgere il lavoro, confrontare le idee cercando di non prevaricare sull’altro. Perché si sa che il conflitto tra membri non porta la buona riuscita del progetto.
Nel norming ormai il team si sta consolidando incominciando a confrontarsi aggiungendo anche le opinioni personali senza conflittualità.
Nel performing il team è maturo ed ognuno ha avuto il tempo di potersi conoscere acquisendo fiducia l’uno verso l’altro.
L’adjourning è lo step finale dove il team ha raggiunto l’obiettivo e va sciogliendosi.
La comunicazione assertiva nel lavoro in team
Dall’inizio del nuovo millennio le aziende sono sempre alla ricerca di persone che hanno la capacità di lavorare in team. Loro lo definiscono team working e questa è una delle skill maggiormente richieste perché è una carta vincente sia per l’azienda che per il lavoratore. È’ considerato un’attitudine la capacità di essere una persona collaborativa, aperta sia al dialogo che alle opinioni, che accetta le critiche trasformandole in attitudini, che ha una comunicazione assertiva e che è capace di confrontarsi sia con i colleghi che con i superiori. Deve essere in grado di aiutare è rendersi disponibile. Una persona empatica è più in grado ad occupare una posizione in team working. Diversamente una persona asociale non empatica e scontrosa non potrà mai occupare la posizione in team working perché il gruppo deve essere guidato, e dico guidato non comandato, da chi sa interagire non da chi vuole comandare.
Sei una persona empatica, che sa cosa significa il lavoro in team, facci sapere cosa ne pensi!
Articolo di Alessandra Sarracino