
Se esiste un percorso che nel corso dei millenni è riuscito a coinvolgere milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo, questo è il Cammino di Santiago di Compostela.
Fin dalle sue origini, è un’esperienza personale e intima sinonimo di profonda spiritualità, a prescindere dal credo religioso.
La storia
Secondo la “leggenda aurea”, il cammino nasce nel luogo in cui i discepoli di San Giacomo avrebbero portato il suo corpo giustiziato in Palestina nel 44 D.C.. Su una barca guidata da un angelo, approdando in Galizia.
Sotto il regno di Alfonso II Re delle Asturie, un eremita trovò il corpo del Santo seguendo delle luci che lo portarono fino al Monte Liberon dove era già presente una necropoli nella quale erano appunto custodite le sue spoglie mortali.
Proprio nel momento in cui il conflitto con i mussulmani si fece più intenso, fu lo stesso Re Alfonso II che, nel IX secolo, ordinò la costruzione del sepolcro nel luogo in cui vennero ritrovati i suoi resti.
Lo stesso sovrano fu il primo a percorrere il cammino nell’ 825 d.c. partendo da Oviedo per verificare la veridicità del ritrovamento. Nacque così la prima rotta ufficiale giacobea nota come il “Cammino Primitivo”, dando così vita all’inizio dei pellegrinaggi.
Appena un secolo dopo, la notizia del ritrovamento della tomba dell’Apostolo in Galizia si diffuse in tutta Europa. Approfittando delle antiche strade romane e delle vie commerciali, migliaia di pellegrini intrapresero questo cammino, lungo e impervio, senza segni e senza mappe. Guidati dalla Via Lattea e dai racconti dei viandanti, tant’è che inizialmente venne chiamato il “cammino delle stelle”, da cui sembrerebbe derivare il termine “Compostela”. Dal latino campus stellae ovvero campo stellato.
Soltanto nel medioevo vennero costruiti ponti, strade e collegamenti che agevolarono notevolmente il cammino e i pellegrini. A quei tempi, erano riconoscibili grazie ai simboli che indossavano, ovvero il bastone chiamato “bordone” e la sacca di cuoio detta “scarsella”
Addirittura Carlo Magno si premurò di garantire la sicurezza del cammino e dei pellegrini. Già nel XII secolo questa tradizione si diffuse tra e case reali tanto che Alfonso VII, Luigi VII e Filippo II vi si avventurarono, lasciando testimonianza del loro passaggio attraverso la costruzione di monumenti o l’apposizione di targhe commemorative.
Soltanto nel 1884 Papa Leone XIII dichiarò ufficialmente che i resti ritrovati corrispondessero effettivamente all’Apostolo Giacomo e designò la Via Giacobea come patrimonio dell’umanità.
Che significato ha il cammino di Santiago?
Se un tempo i pellegrini si recavano a Santiago de Compostela per espiare colpe e peccati. Quali sono le motivazioni che, ancora oggi, ogni anno spingono migliaia di persone ad intraprendere questo percorso così affascinante?
Sicuramente, tra le tante, ci saranno quelle inerenti all’aspetto religioso della fede, del perdono, del viaggio interiore, della ricerca di sé stessi. In una società frenetica e distratta come quella attuale, molte persone scelgono questa via per allontanarsi dal rumore e dalla superficialità che permeano bene o male la quotidianità di tanti per immergersi in un percorso fatto di silenzi, riflessioni, ma anche fatica, esperienze, nuove conoscenze. Un tentativo di mettersi alla prova, di testare i propri limiti, di condividere con gli altri viandanti pensieri ed emozioni oppure per godersi soltanto il silenzio della propria intimità per ritrovare il senso della vita.
C’è che lo intraprendere anche per il puro piacere di viaggiare, di esplorare e scoprire nuove terre e culture. Alcuni non ne sanno nemmeno il motivo affidandosi soltanto ad un richiamo che proviene dal profondo.
A prescindere da quale sia la motivazione che spinge tanti viandanti, tutti però hanno in comune la trasformazione che ne deriva e il cambiamento profondo che scopriranno al loro ritorno alla vita di tutti i giorni.
La cattedrale di Santiago
Da qualsiasi punti si inizi il cammino, la meta da raggiungere è la emblematica cattedrale romanica dedicata a San Giacomo (Santiago in spagnolo e portoghese) dichiarata Bene di Interesse Culturale, dove riposano le spoglie dell’Apostolo.
Luogo simbolo della cristianità, al pari di Roma e Gerusalemme, quella che oggi potete ammirare nell’omonima capitale galiziana, inizialmente era una piccola cappella in pietra e fango, costruita sul luogo in cui ritrovato l’altare in marmo costruito dagli apostoli. Successivamente ingrandita con la costruzione di un altro edificio, verso la fine del X secolo venne distrutta dalle truppe mussulmane, lasciando però intatto il sepolcro originale.
Soltanto nel 1075 di Alfonso VI ordinò la costruzione della nuova cattedrale su suoi resti, poi ultimata nel 1122.
Nel XVII venne restaurata in stile barocco, soprattutto nella zona dell’altare maggiore e della cupola. In questo periodo venne anche progettata la famosa Porta Santa.
Quali sono i simboli del Cammino di Santiago?
I simboli del cammino sono diversi e, durante i secoli, sebbene il significato di questa esperienza sia mutato, hanno mantenuto il loro messaggio metaforico.
Andiamo a scoprire quali sono!
Fin dal Medioevo, ad ogni persona che intraprendeva il cammino era richiesto un documento che attestasse il suo status di pellegrino e gli permettesse l’accesso ai luoghi di accoglienza e per dimostrare, una volta tornato a casa, di averlo concluso, specialmente per chi intraprendeva questa esperienza per espiare una pena o per chi aveva fatto un voto.
Nasce così la credenziale ovvero un documento che tuttora identifica chi la esibisce come un pellegrino, in cui vengono riportati i dati personali, il luogo di partenza ed è formata da molti riquadri in cui dovranno essere apposti i timbri in tutti i luoghi in cui ci si è fermati durante il percorso, il luogo di partenza e quello di arrivo di ogni singola tappa.
Il timbro apposto sui riquadri della credenziale, detto “sello”, ha una particolare simbologia iconografica e ognuno di essi è diverso.
Viene rilasciata esclusivamente dalla “Oficina de Acogida al Peregrino de Santiago de Compostela” presso i luoghi di partenza dei principali cammini che conducono a Santiago oppure richiedendola prima della partenza dalla propria città presso associazioni autorizzate ufficialmente.
Per l’Italia il punto di riferimento è la “Confraternita di San Jacopo di Compostella” di Perugia. La credenziale da loro rilasciata è inoltre valida anche per altri pellegrinaggi, inclusa la via Francigena in Italia.
Durante il Cammino, la credenziale aprirà le porte di accesso ai tanti ostelli riservati ai pellegrini e, una volta completato il cammino con l’arrivo a Santiago di Compostela, la credenziale verrà controllata presso “l’Oficina del Peregrino” e appurata la percorrenza del minimo dei chilometri necessari (100 km a piedi e 200 km in bici), che darà diritto alla ricezione della Compostela, il documento che attesta di aver ultimato il percorso.
Per ottenere la Compostela, il pellegrino dovrà dimostrare di aver soddisfatto tre requisiti fondamentali: fare il Cammino, aver dimostrato la percorrenza minima e provare che tale distanza sia stata effettivamente percorsa.
Dopo la verifica, la Cattedrale fornisce al pellegrino il certificato di distanza, che certifica il giorno e il punto di partenza, il numero di chilometri percorsi, il giorno di arrivo e il percorso attraverso il quale si è giunti a Santiago.
Un altro simbolo iconico del Cammino è la conchiglia. Famosa in tutto il mondo, è una valva di capasanta, chiamata appunto “pettine di San Gaicomo”. Anticamente i pellegrini medievali raccoglievano sulle spiagge di Finisterre e, a dimostrazione di aver completato l’intero percorso. La ponevano addosso in modo ben visibile per distinguersi da coloro che ancora non erano arrivati alla meta.
Una delle leggende legate a questo simbolo narra che gli Apostoli che portarono il corpo di San Giacomo in Galizia, all’arrivo trovarono il suo sarcofago coperto di conchiglie.
Lungo il Cammino potrete incontrare questo simbolo usato per segnalare la direzione in cui procedere. In gran parte dell’architettura monumentale come edifici, fontane o sculture come elemento decorativo.
Con il tempo, la conchiglia vera e propria è stata sostituita da disegni o patch da cucire su tessuto con cui decorare zaini, cappelli, magliette etc.
Qual è l’itinerario del Cammino di Santiago?
Forse non tutti sapranno che in realtà il Cammino di Santiago non consiste in un unico percorso, ma è un insieme di 10 itinerari. A un certo punto, convergono tutti su un unico tracciato fino a giungere a Santiago.
Sono infatti molti i luoghi da cui poter iniziare e, fin dall’antichità, si poteva partire dalle maggiori capitali europee.
Andiamo a scoprire insieme quali sono i più importanti!
- Cammino Francese. Sicuramente il più famoso, è composto da 31 tappe e inizia in Nuova Aquitania a Saint Jean Pied de Port, sul versante francese dei Pirenei. È lungo circa 800 km e il suo percorso perfettamente segnalato è estremamente affascinante e richiede almeno un mese di tempo per completarlo. Passando per Roncisvalle e Pamplona, si attraversano i territori della Navarra, Rioja, della Castiglia e León fino ad arrivare in Galizia.
- Cammino Primitivo è quello più antico. Ovvero il primo intrapreso verso Santiago e parte da Oviedo, nelle Asturie, passando da Bilbao e Santander. Nonostante i suoi 319 km è quello che presenta più difficoltà per la presenza di numerosi dislivelli e tratti battuti da forte vento.
- Camino Portoghese. È quello che ha un maggior significato spirituale. Inizia da Lisbona e, attraversando i territori di Coimbra, Fatima e Tomar, lungo i suoi 610 km si potranno ammirare città d’arte e paesaggi meravigliosi.
- La Via de la Plata. Inizia a Siviglia seguendo le antiche strade romane che collegavano il sud della penisola iberica con il nord. Con i suoi 900 km, si attraversano l’Andalusia, la Castilla, e León fino ad arrivare ad Astorga per unirsi con il cammino francese fino a Santiago.
- Cammino Inglese. Nato per accompagnare i pellegrini del Nord Europa e dell’Inghilterra una volta sbarcati sulla costa di Coruna. È lungo 122 km e si divide in 6 tappe. Probabilmente è il più veloce, ma non per questo meno suggestivo.
- Camino del Norte è forse il più difficile e antico e inizia da Irun nei Paesi Baschi. Lungo 800 km, attraverso le sue 33 tappe, dalla Cantabria alle Asturie fino alla Galizia, nella città di Arzùa si unisce al cammino francese per gli ultimi 40 km. Richiede circa un mese di percorrenza e si snoda tra boschi con dislivelli impegnativi e borghi antichi affacciati sul suggestivo mare Cantabrico.
Per gli più intraprendenti è prevista la partenza anche dall’Italia, sia da Roma che da Firenze. Percorrendo le vie Cassia e Aurelia, ovvero la via francigena, fino a giungere in Francia sul Monginevro. Si prosegue verso Mentone, Arles, Tolosa, Lourdes per poi arrivare a Saint Jean Pied de Port all’inizio del Cammino francese e di lì proseguire fino a Santiago. Con i suoi 3.200 km di cammino prevede un tempo di percorrenza di circa 4 mesi senza sosta!
Per chi invece vuole prolungare ancora il cammino, partendo da Santiago potrà percorrere i rimanenti 90 km che lo porteranno a Cabo Finisterre. Il punto esatto dove finisce il cammino, sulla meravigliosa spiaggia che si affaccia sull’Oceano Atlantico!
Cammino di Santiago: cosa serva per partire
A prescindere dall’attrezzatura che varierà a seconda delle esigenze e del tipo di cammino che si sceglierà, non serviranno documenti specifici (oltre a quelli di identità) o vaccinazioni particolari.
Si consiglia comunque di intraprendere il cammino con un carico quanto più leggero possibile. Sarà sulle vostre spalle, nel vero senso della parola, per tutto il tempo e potrebbe costituire un problema a lungo andare.
Per questo motivo, è buone regola preparare tutto in anticipo e provare la fattibilità del peso andando a camminare nei dintorni della vostra città, magari su terreni sconnessi e con altimetrie variabili. In questo modo farete in tempo ad apportare le dovute modifiche affinché il cammino non si trasformi in tour de force.
La stessa cosa vale per l’abbigliamento e soprattutto per le scarpe!
Ulteriori requisiti imprescindibili sono:
in primo luogo una buona capacità di adattamento. Poiché le strutture di accoglienza dei pellegrini non sono certo degli hotel extra lusso con tutte le comodità. Spesso vi ritroverete a dover condividere gli spazi con altri pellegrini e potrebbe comportare problemi di privacy oltre che di convivenza. Potrà capitarvi altresì di arrivare alla vostra tappa e non trovare posto in nessuno degli ostelli. Questo può succedere soprattutto nei periodi di maggiore affluenza come succede nelle stagioni più miti. Per converso, però, sono il periodo migliore per mettersi in marcia!
Ma non disperate, perché potrete sempre dormire avvolti sotto un manto di stelle indimenticabile!
In secondo luogo è indispensabile avere un grande motivazione accompagnata da tanta, tanta determinazione! Qualsiasi cammino scegliate, vi troverete comunque a dover superare ostacoli e imprevisti che potrebbero far vacillare i vostri più buoni intenti. Ma ci saranno tante persone che si troveranno nelle stesse situazioni proprio come voi. Lungo il cammino, la più bella esperienza da fare è quella di condividere di ogni momento, anche il più difficile, con persone sconosciute che incontrerete lungo la strada. Provenienti dai più remoti angoli del mondo, ma uniti da un senso di fratellanza e mutua accoglienza che vi lascerà il segno.
E non dimenticate di salutare tutti quelli che incontrerete con il saluto ufficiale: “Buen Camino”!
Hai mai fatto il Cammino di Santiago? Quale percorso hai scelto? Ci sono particolari situazioni e difficoltà che hai dovuto affrontare? Cosa ti ha lasciato dentro questa esperienza?
Facci sapere come lo hai vissuto nei commenti!
Articolo di Serena Di Nicolantonio