Una cittadina di una certa rilevanza per diversi aspetti è Caluso. Fa parte dell’area Canavese, in Piemonte. È composta da 5 rioni: Pescarolo, Rua, Rosario, Riva, Freta; e quattro frazioni limitrofe: Rodallo, Arè, Vallo, Carolina.
Ogni terza domenica di Settembre i 5 Rioni e le 4 frazioni si sfidano nella famigerata festa dell’uva. Un’antica tradizione che rende onore al fiore all’occhiello di questo paese: la produzione di vini, favorita dalla particolare posizione geografica e dal clima ideale. “L’erbaluce di Caluso e il Caluso Passito” sono 2 tra i più famosi e ricercati vini dell’intera regione. La cittadina è infatti sede dell’Enoteca Regionale.
Caluso, la storia del borgo
Caluso fu probabilmente abitata dalle popolazioni Celtiche dei Salassi in epoca pre-romana. Successivamente proprio i romani ne fecero una rocca-forte, presumibilmente per la sua posizione strategica in quanto aveva il controllo della strada per Eporedia, la nuova Ivrea.
Fu contesa tra Guelfi e Ghibellini intorno al 300, con i primi che ebbero la meglio. I Ghibellini non si dettero tuttavia per vinti e con astuzia occuparono nuovamente la cittadina per un medio periodo di tempo. Questa guerra culminò con la battaglia di Caluso di cui fa menzione anche Dante Aligheri nella “Divina Commedia”.
Nel 1500 fu contesa fra spagnoli e francesi, con questi ultimi che la spuntarono. Il generale francese del tempo fece costruire un canale d’acqua che attraversa tutto il paese e diversi mulini idrici, al fine di migliorare ulteriormente l’agricoltura e tutto ciò che deriva da una fonte di energia imprescindibile come l’acqua. Il canale è percorribile a piedi per una passeggiata o in bici. Concede il benessere di riconnettersi con la natura ammirando il panorama circostante.
La pace di Cateau – Cambrésis segnò il passaggio di Caluso e del Piemonte al Ducato di Savoia. La famiglia Valperga per conto dei Savoia ampliò il parco del palazzo signorile che oggi è diventato un vasto ed importante giardino botanico con diverse specie arboree.
Dal 1927 alla fine della seconda guerra mondiale fece parte della provincia di Aosta, poi divenne provincia di Torino.
Cosa vedere a Caluso
Chiesa parrocchiale della Madonna delle Grazie
Edificata tra il 1500 e il 1600. Sorge su un terreno che prima vedeva abitazioni, il comune lo acquistò perché voleva che la Chiesa fosse grande e bella a testimonianza della grande fede religiosa che contraddistingue i residenti.
Villa Griselli
Commissionata dal dottor Ercole Griselli nel 1926, il quale stazionava in Argentina per curare i bambini da importanti virus, mostra un’architettura un po’ anomala rispetto ad altre infrastrutture e monumenti del tempo. Presumibilmente prese spunto da nuove tecniche di costruzione tipiche del sud-America.
Palazzo Valperga di Masino
Sorge nella parte antica del paese intorno al 1600. La sua posizione ai tempi era la migliore di tutta la zona. Ospitava i signori di Caluso e nel tempo è passato nelle mani di gente influente e potente. Ognuno di essi vi ha apportato diverse migliorie. È stato ingrandito, abbellito e decorato sempre più, nell’arco dei decenni e dei secoli. Cresce così anche il suo appeal a livello turistico e culturale. Nel 1989 divenne sede degli uffici comunali e nel 2005 sede dell’Enoteca Regionale. Accanto vi è stato costruito un parco davvero bello e grande per passeggiare, rilassarsi e godere di ogni meraviglia che regala il borgo.
Il castellazzo
Sono i resti del Castello di Caluso, edificato nel 1200 circa. I militari del tempo usavano questa rocca-forte per controllare le strade circostanti. Diversi insediamenti ai tempi della guerra tra guelfi e ghibellini furono tentati per conquistarlo ma furono tutti respinti. Le possenti mura ed il fossato profondo lo rendevano super protetto. Dopo tanti tentativi fu poi conquistato. Successivamente furono gli spagnoli a smantellarlo temendo l’insediamento delle truppe francesi. Oggi sono ammirabili i resti dell’imponente costruzione, tra colline e vegetazione. Accanto vi sono anche i resti della Chiesa primitiva intitolata a San Calocero, patrono e protettore del paese.
Porta Crealis
Unica superstite delle quattro porte che davano accesso al borgo antico. Si suppone che le fece costruire Guido Briandante, signore del tempo e lo stesso che innalzò il Castellazzo. Ciò è testimoniato dallo stesso stile gotico. Venne restaurata nel 1976 ed ancora oggi è visitabile in tutta la suggestione che ne consegue.
La tradizione enogastronomica di Caluso
Ciò che rende Caluso ideale per una vacanza o un week-end sono diversi aspetti. La cittadina è colma di storia, di monumenti che testimoniano quanto fosse ambita. Le colline su cui sorge regalano suggestione. Il clima e l’aria che si respira sono rigeneranti. È un paese tranquillo ma meta di turismo e di interesse.
La tradizione vinicola del luogo l’ha resa centro dell’Enoteca Regionale. Intenditori di tutto il mondo fanno tappa per acquistare o degustare l’erbaluce, uno dei vini bianchi più buoni che ci sia. Ma non è solo per intenditori. È abitudine fare un aperitivo con un bicchiere di vino. Con la compagnia giusta, che sia la tua metà, o la tua comitiva di amici, puoi regalarti un’esperienza davvero unica. Il luogo offre davvero la possibilità di riconnettersi con la natura, con la semplicità, l’essenziale.
Anche il pranzo o la cena sono notevoli. I risotti sono di spicco ed il pesce accompagnato dal vino bianco è davvero un connubio delizioso. Se poi si sceglie di fare la vacanza a Settembre si riesce a vivere tutta l’allegria della festa dell’Uva. Con musica, divertimento e tanta tradizione, come sempre nelle sagre del Piemonte. Decine di migliaia di visitatori ogni anno accorrono per non mancare.
Caluso ha molti punti di forza. Dista solo 50km da Torino, raggiungibile facilmente dalla statale. Se scegli di trattenerti qualche giorno in più ti si aprono innumerevoli scenari. Poniti come obbiettivo di renderle omaggio almeno una volta nella vita, sarà un bellissimo regalo che farai a te stesso. Immagina che foto mozzafiato ti rimarrebbero, per non parlare della gioia che puoi dare al tuo palato! Cosa che non guasta, non è molto costosa.
Tu che ne pensi di Caluso? Non vale la pena godere di queste emozioni per i tuoi sensi? Ti piacerebbe poterla visitare? Faccelo sapere nei commenti!
Articolo di Daniele Finocchiaro
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