Le bugie di Carnevale: una golosità tutta italiana! - Oj Eventi

Le bugie di Carnevale: una golosità tutta italiana!

bugie di carnevale

Croccanti, friabili e irresistibilmente golose, le bugie di Carnevale sono uno dei dolci più amati della tradizione italiana. Ma forse non tutti sanno che la loro storia affonda le radici nell’antica Roma, dove si preparavano i frictilia, dolcetti fritti nel grasso e distribuiti alla folla durante i festeggiamenti. Proprio come accade oggi nel periodo di Carnevale, anche allora questi dolci rappresentavano un momento di gioia e abbondanza prima dell’austerità della Quaresima.Nel corso dei secoli, la ricetta ha attraversato l’Italia, assumendo nomi diversi a seconda della regione, ma conservando intatto il suo spirito festoso. Un dolce che ha saputo attraversare il tempo, mantenendo viva una tradizione che continua ancora oggi a conquistare grandi e piccini. E pensare che tutto è iniziato molto prima di quanto si possa immaginare!

La storia delle bugie di carnevale: dall’Antica Roma al Rinascimento

Le radici delle bugie di Carnevale affondano nell’antica Roma, ma la loro versione più moderna prende forma nel cuore del Rinascimento italiano. La prima traccia scritta di una ricetta simile appare in un trattato culinario del 1560, firmato da Domenico Romoli, celebre gastronomo dell’epoca.

Tra le pagine del suo manoscritto compare una curiosa ricetta intitolata “Per far Frappe, ovvero palle di pasta di strufoli”. Queste antiche frittelle—realizzate con farina, uova e zucchero, poi ricoperte di miele—erano il dolce tipico del Carnevale, anche se avevano una forma ben diversa da quella attuale. Come suggerisce il nome, infatti, non erano sottili e croccanti, ma delle vere e proprie palline di impasto, meno friabili per via dell’assenza di burro.

Nel corso dei secoli, la ricetta ha subito trasformazioni, fino a diventare le bugie che conosciamo oggi: leggere, fragranti e perfette per essere gustate in compagnia durante le feste di Carnevale!

Quando nascono le bugie che mangiamo oggi?

Le bugie di Carnevale, così come le conosciamo oggi, prendono forma nel Settecento, quando entra in scena un ingrediente fondamentale: il burro!

A dare il tocco decisivo alla ricetta è Francesco Leonardi. È lui a brevettare la preparazione che ancora oggi seguiamo, trasformando definitivamente le bugie in una specialità irrinunciabile del Carnevale.

Ma non è solo il gusto a cambiare: è in questo periodo che la pasta viene tagliata in fettucce e annodata, dando vita alla forma attuale delle bugie. Da quel momento in poi, la ricetta si diffonde rapidamente in tutta Italia, subendo adattamenti regionali e assumendo nomi diversi a seconda delle tradizioni locali.

La ricetta delle bugie di Carnevale: semplici, fragranti e irresistibili!

Preparare le bugie di Carnevale è più semplice di quanto si possa pensare e il risultato è un dolce croccante, dorato e irresistibilmente goloso! L’impasto si realizza con pochi ingredienti:

  • Farina
  • Burro
  • Zucchero
  • Uova
  • Pizzico di Sale
  • Lievito per dolci
  • Scorza di Limone
  • Goccio di vino bianco, che dona leggerezza alla sfoglia.

Preparazione

Dopo aver lavorato gli ingredienti fino a ottenere un impasto liscio e compatto, lo si lascia riposare in frigorifero per circa 30-40 minuti. Trascorso il tempo necessario, si stende la pasta fino a ottenere uno spessore di mezzo centimetro, quindi si ritagliano le bugie nella forma desiderata: strisce, nodini, rombi o quadrati.

A questo punto si passa alla cottura: una rapida frittura in olio bollente fino a raggiungere un bel colore dorato, seguita da una sgocciolatura su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.

Il tocco finale?
Una generosa spolverata di zucchero a velo e qualche goccia di alc

hermes, per un sapore ancora più avvolgente. Ecco pronte le bugie di Carnevale, fragranti e deliziose, perfette per addolcire ogni festa e conquistare grandi e piccini!

Come si chiamano le bugie nelle varie regioni?

Le bugie di Carnevale sono un dolce che unisce l’Italia da nord a sud, ma ogni regione ha il suo nome caratteristico per chiamarle.

Se in Piemonte restano fedeli al nome di bugie, nel Lazio e in buona parte del Centro Italia vengono chiamate frappe, mentre in Toscana diventano cenci, termine che richiama la loro forma sottile e leggera. Spostandosi verso il Veneto, si trasformano in galani, un nome che evoca l’eleganza e la leggerezza di questi dolci friabili. In Emilia-Romagna e nelle Marche si parla di sfrappole, mentre in Sardegna prendono il nome di meraviglias, un termine che già preannuncia il loro sapore irresistibile. In Lombardia, invece, sono note come chiacchiere, un nome diffuso anche in altre regioni e che sembra raccontare il loro ruolo di protagoniste nelle tavolate allegre e chiassose del Carnevale.

Ogni nome racchiude una storia e una tradizione, ma ciò che accomuna tutte queste varianti è la loro bontà senza tempo, capace di regalare un momento di dolcezza e festa a ogni morso!

Cosa bere con i dolci di Carnevale?

alcolici da accompagnamento

alcolici da accompagnamento

Le bugie di Carnevale e gli altri dolci fritti tipici di questo periodo si accompagnano alla perfezione con bevande che ne esaltano la dolcezza e ne bilanciano la consistenza. Se vuoi un abbinamento classico e raffinato, i vini dolci e aromatici sono la scelta ideale. Un Moscato d’Asti, con le sue bollicine leggere e il profumo fruttato, esalta la fragranza delle bugie senza coprirne il sapore. Anche un Passito di Pantelleria o un Vin Santo toscano si sposano perfettamente con la croccantezza e il gusto delicato di questi dolci.

Per chi preferisce un’alternativa più vivace, uno Spumante Brut o un Prosecco creano un piacevole contrasto grazie alla loro freschezza, che pulisce il palato e invita a un altro morso. E se vuoi qualcosa di più forte? Un liquore all’anice o agli agrumi, come il Limoncello o la Sambuca, può dare un tocco aromatico irresistibile.

E per chi non beve alcol? Una cioccolata calda densa e cremosa è perfetta per rendere l’esperienza ancora più golosa, mentre un tè nero agrumato o alla vaniglia esalta la dolcezza senza appesantire.

Qualunque sia la tua scelta, l’importante è godersi ogni sorso e ogni morso, lasciandosi avvolgere dalla magia del Carnevale!

Le bugie di Carnevale ripiene: un’esplosione di dolcezza!

Se vuoi portare questa delizia a un livello ancora più goloso, prova la versione ripiena. L’impasto resta lo stesso della ricetta classica, ma il procedimento cambia leggermente: invece di tagliare la sfoglia in strisce, si adagiano sulla pasta piccole porzioni di ripieno, che possono essere di marmellata, Nutella, confettura o crema spalmabile. A questo punto si sovrappone un altro strato di sfoglia, sigillando bene i bordi e ritagliando piccoli quadrati con almeno un centimetro di margine attorno al ripieno. Una volta tuffate nell’olio bollente, le bugie si gonfiano e diventano irresistibilmente croccanti fuori e cremose dentro.

Ma le varianti non si fermano qui! Esistono versioni con impasto al cacao, per un gusto ancora più intenso, o nella versione light, cotte al forno invece che fritte, per chi vuole concedersi un peccato di gola senza sensi di colpa. Qualunque sia la tua preferita, una cosa è certa: le bugie di Carnevale non sono solo un dolce, ma un vero e proprio simbolo di festa e tradizione, capace di regalare allegria a ogni morso. Scegli la tua versione e lasciati conquistare dalla loro bontà senza tempo!

Le bugie di carnevale sono un dolce che cambia volto ma non spirito, portando ovunque l’allegria del Carnevale!

E tu? Ti sei mai cimentato nella preparazione delle bugie di Carnevale? Oppure le hai sempre mangiate senza sapere la loro storia? Scrivici qui sotto cosa ne pensi dell’articolo e se ti è piaciuto condividilo!

Articolo di Greta Ventriglia e Alessia Fattori

Iscriviti per ricevere news

Entra nella nostra chat telegram