Brighella, storia e curiosità della maschera - Oj Eventi

Brighella, storia e curiosità della maschera

brighella

Quando parliamo di teatro il nome Brighella è sicuramente uno dei primi che ci viene in mente. Questo perché questa figura, nell’immaginario collettivo, ha monopolizzato la scena teatrale insieme ad Arlecchino. Con il suo carattere esuberante, scherzoso e un po’ maligno non può essere ignorato o messo in secondo piano.

 Ma vediamo le origini di questa leggenda senza tempo.

Le origini di un mito

Brighella nasce, proprio come Arlecchino, a Bergamo intorno alla seconda metà del 1500. Le prime tracce di questo personaggio le abbiamo da un manoscritto risalente al 1601, dove Silverio, il proprietario del testo, conferisce questo appellativo ad un villano del paese. Poi la sua fama si sparge anche in Francia e Spagna, dove questa figura comincia a prendere forma nelle vesti di un maggiordomo. Tuttavia, sarà Carlo Goldoni a definire il carattere con cui noi tutti lo conosciamo, grazie alla sua presenza nell’opera Servo di due padron, dove, insieme a Balazone, metterà in scena scherzi e sotterfugi. Con il passare del tempo, la fama di questa maschera si sparge in tutto il continente, tanto da influenzare anche altri grandi protagonisti del teatro. Anche il nome ha origini antiche, tanto da dover cercare nell’antico dialetto bergamasco per trovare dei risconti. Il suo nome, difatti, deriva dalla parola brigare che in dialetto significa intrigo, problema.

Focus sul personaggio di Brighella

Brighella fa parte della schiera dei Zanni, ovvero i servitori sbadati e combina guai. Il suo atteggiamento è sprezzante delle regole, confusionario, maligno e vendicativo. È molto legato ai soldi, che però sperpera senza parsimonia e senza ritegno. Generalmente è sempre accoppiato ad Arlecchino, suo compare di avventure. Quest’ultimo presenta un atteggiamento meno ostile e più benevolo verso le altre persone.

Questo fatto lo possiamo notare nell’opera goldoniana dove Brighella impersonifica il proprietario di una taverna. Qui, durante tutto l’atto teatrale, il nostro personaggio capisce i sotterfugi che i due innamorati mettono in atto per imbrogliare i loro genitori, ma tace per tutto il tempo perché vuole capovolgere la situazione a suo vantaggio. Questo tipo di comportamento è solo l’apice di un’evoluzione che è iniziata molto tempo prima, da quando questa maschera ha cominciato a calcare i primi palcoscenici.

Infatti, tutti i ruoli che ha ricoperto avevano una accezione negativa. Da prima c’è stato il maggiordomo astuto, un ruolo che prende ispirazione dalle varie influenze francesi che il personaggio ha. Poi, con l’andare del tempo, il personaggio è cambiato, passando dal lussurioso perdigiorno, fino all’astuto mercante pieno di debiti. Ad unire tutte queste figure sono i vari aspetti maligni, egoisti e approfittatori che presentano.

Ma non solo cattivi, le figure da lui interpretate hanno un’altra caratteristica in comune: la menzogna. Difatti, Brighella è forse il miglior bugiardo della commedia dell’arte, ogni occasione è buona per mentire e omettere, senza mai pentirsi dei danni che queste provocano. Quando è servitore, la sua devozione al padrone sarà completamente falsa e mirata solo al suo guadagno. Quando è padrone, il suo disprezzo verso i suoi sottoposti è quasi vergognoso.

Maschera e vestiario di Brighella

Altri aspetti molto interessanti sono il vestiario e la figura di questa maschera, elementi importantissimi nella costruzione del personaggio e della scena. Questo presenta delle vesti bianche, con ricami verdi, un cappello chiaro e un bastone da schiaffo. E come non citare la sua celeberrima maschera, unica nel suo genere e nel suo colore. Questa si presenta in un solo blocco che ricopre il naso e la parte alta della testa. Il colore è verde oliva che rimanda al soprannaturale, alla lussuria e all’avidità.

Tutti elementi molto importanti per far capire la caratura del personaggio, ovvero un uomo che viene dai bassifondi della società e che con quei pochi soldi si atteggia a padrone. Tutti queste caratteristiche, sia caratteriali che fisiche, sono dei sottili messaggi politico-sociali rivolti al pubblico che deve impersonificarsi nel personaggio. E visto che la maggior parte delle compagnie d’arte erano itineranti, il pubblico che le seguiva e le guardava era principalmente formato dalle classi meno abbienti della società. Quindi molto mal disposte verso le classi dirigenti. 

Il Carnevale

Brighella impersonifica a pieno lo stile di ogni carnevale al mondo, specialmente a Venezia. Con il suo atteggiamento burlesco, scanzonato e non curante delle conseguenze è il perfetto sunto di questa festività. Ma perché è così collegato a questa festa? Beh, le ragioni sono molteplici, la prima è sicuramente il suo aspetto. La sua camminata è molto goffa e altalenante e il suo portamento è altezzoso. Questi elementi lo rendono molto buffo e divertente. Poi c’è la sua maschera, ovviamente, che nasconde le sue vere intenzioni.

Su questa linea di pensiero anche il vestiario è molto importante, sempre bianco con dei rimandi colorati su gambe e petto. Ma oltre la sua figura anche le origini del carnevale sono importanti. Questa festa, in origine, era il momento in cui il popolo si poteva sfogare. Non importava più la tua estrazione sociale, il tuo reddito o il nome della tua famiglia. Durante questo periodo dell’anno, tutti potevano essere chi volevano. Tutti potevano finalmente sentirsi sé stessi, vestendo in maniera stramba, con maschere e cappelli colorati. E chi meglio di Brighella esprime questo concetto. Scanzonato, frivolo, amante della bella vita sono solo alcuni degli elementi che uniscono questo personaggio a questa festa. 

Alcune curiosità

Il personaggio di Brighella ha ispirato moltissimi illustri personaggi del cinema moderno. Chi non conosce il famoso Igor del film Frankenstein. Un servo devoto, sempre a disposizione del padrone. Ma sotto questa veste da buon sottoposto, c’è un mondo di invidia ed egoismo. E continuando, come non citare il famoso Codaliscia, del film Harry Potter. Anche in questo caso abbiamo un servitore devoto che nel profondo non crede veramente nella causa che perpetua, ma che segue per paura delle conseguenze che potrebbe avere sulla vita. Insomma, ovunque ci si giri troviamo rimandi a questa figura. a dimostrazione del fatto che questa maschera è davvero parte integrante della nostra cultura. 

Ti ha incuriosito la figura di Brighella? Lascia un commento e facci sapere cosa ne pensi.

Articolo di Paolo Callino

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