Besenzone è un paese della bassa piacentina, a metà strada tra Piacenza e Cremona. Si raggiunge e comodamente in macchina tramite le autostrade A1–A21 uscendo al casello di Fiorenzuola d’Arda o dalla statale SS45.
Con una superficie di circa 32 chilometri quadrati e poco meno di 1000 abitanti, Besenzone è il più piccolo comune della provincia di Piacenza. Tuttavia, grazie alla sua posizione favorevole, nel corso degli anni ha assistito alla creazione di un polo produttivo che ospita diverse aziende, soprattutto del settore agroalimentare.
L’economia locale ha sempre presentato una forte vocazione agricola che ancora oggi caratterizza la zona, parte della Strada del Po e dei Sapori della bassa Piacentina.
Cenni storici
Secondo le fonti, il nome di Besenzone deriva dal latino Vesentionis, che sembrerebbe indicare un terreno agricolo appartenente a un personaggio del tardo impero romano.
I primi documenti che menzionano Besenzone risalgono ai lavori di bonifica condotti dai monaci dell’abbazia cistercense della vicina Chiaravalle della Colomba.
Nel XII secolo l’imperatore Federico Barbarossa concesse il territorio al marchese Oberto Pallavicino, e da allora rimase sotto il controllo di questa dinastia di Cortemaggiore. Nel XVI secolo Besenzone passò al Ducato di Parma, e successivamente al Ducato di Parma e Piacenza, nel territorio amministrativo di Borgo San Donnino.
Sulla Strada dei Sapori della Bassa Piacentina
Besenzone si colloca sulla Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina, un percorso turistico ed enogastronomico che si estende lungo le rive del Po. L’itinerario offre ai visitatori l’opportunità di esplorare la cultura culinaria e le tradizioni della zona, attraverso la scoperta di prodotti tipici e luoghi di interesse storico. Sono le terre di Giuseppe Verdi, che scelse di vivere qui e acquistare diversi poderi nel territorio piacentino: da Sant’Agata a San Martino in Olza, Fiorenzuola e Besenzone.
La Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina si snoda attraverso un territorio affascinante, ricco di storia e tradizioni enogastronomiche. Da un lato, le colline punteggiate da castelli e ville, dall’altro la nebbiosa pianura padana del grande fiume Po con i suoi canali e pioppeti.
L’itinerario comprende diversi comuni rivieraschi, da Besenzone a Villanova sull’Arda, passando per luoghi suggestivi come la Rocca Mandelli di Caorso e il borgo fluviale di Monticelli d’Ongina.
Qui il visitatore potrà scoprire autentiche specialità culinarie come salumi, formaggi e altre ricette contadine, oltre ai piatti tipici della cucina nobiliare, come paste ripiene e cacciagione. Da ricordare anche il Grana Padano Dop e il Provolone Valpadana Dop (dolce o piccante), oltre ai rinomati salumi Dop piacentini. Tra le specialità, spiccano però quelle a base di pesce d’acqua dolce: anguille affumicate, stricc’ in carpion (lasche, pesciolini fritti sottaceto) e frittura di ambolina. Non mancano poi i vini locali, come il rosso Gutturnio, a completare l’esperienza sensoriale lungo questo percorso attraverso i sapori della Bassa Piacentina.
Piatti tipici di Besenzone
Il prodotto che meglio rappresenta il comune di Besenzone sono i fagioli borlotti, coltivati da sempre dalle aziende agricole locali.
Il suo piatto simbolo sono infatti i pisarei e fasö, gnocchetti di pane conditi con sugo di fagioli. Valorizzati con il marchio De.Co., i pisarei sono i protagonisti della Festa dei Fasö che si tiene a Besenzone ogni anno nel mese di luglio.
Non si sa con certezza quale sia l’origine di questa specialità. Alcune fonti la fanno risalire al Medioevo, quando i monaci dei conventi del territorio la servivano ai pellegrini in viaggio lungo la Via Francigena verso Roma.
Gli ingredienti “poveri” di questa deliziosa ricetta rivelano le sue umili origini nelle tradizioni contadine, dove nulla veniva sprecato e tutto veniva riutilizzato e trasformato. Farina e pane raffermo grattugiato, fagioli freschi o essiccati, verdure e lardo costituiscono la base di questo piatto tipico. In origine la ricetta non comprendeva pomodoro, arrivato in Europa solo successivamente. Inoltre, al posto dei fagioli borlotti anticamente si utilizzavano i fagioli dell’occhio. Oggi sono diverse le varianti dei pisarei, anche in base alla zona e al gusto personale (con o senza pomodoro, con il sugo più o meno denso).
Cosa vedere vicino a Besenzone
Nei dintorni di Besenzone sono diversi i luoghi interessanti da visitare, ognuno con la propria storia e bellezze uniche. Ve ne proponiamo alcuni:
- Visitare il castello e il parco di San Pietro in Cerro, luogo ideale per rilassanti passeggiate all’ombra di alberi secolari e per godere della tranquillità della campagna emiliana. Per gli amanti dell’arte contemporanea, gli interni del castello ospitano il MiM-Museum in Motion, collezione che raccoglie 133 opere di artisti italiani e stranieri.
- Scoprire Cortemaggiore, pittoresca cittadina situata a brevissima distanza da Besenzone, rinomata per la sua storia e gli edifici e le stradine del centro storico rinascimentale. Se capiti da queste parti non perderti la Chiesa dell’Annunziata e il relativo Convento, con i meravigliosi affreschi della Cappella gentilizia dei Pallavicino e il suggestivo chiostro.
- Fare una tappa a Castelvetro piacentino, per entrare nella Chiesa di San Giovanni Battista, ricostruita nel XVIII secolo, e nel Palazzo Comunale, esempio di architettura con elementi neogotici progettato da A. Meazza nel 1912.
- Fare un tuffo nella storia visitando Villa Verdi a Sant’Agata di Busseto, per conoscere da vicino la vita del grande musicista che scelse di vivere in queste terre.
- Da non perdere, nei dintorni di Besenzone, una visita alla campagna tipica della Bassa Padana ricca di poderi e case padronali. Un esempio è Villa Codetta, tenuta padronale della seconda metà del XIX secolo, oggi di proprietà privata. Meritano inoltre una visita le frazioni di Casteldardo, Mercore e Bersano. Lungo la strada si possono avvistare numerosi mistadelli, le cappellette votive tipiche di questi luoghi.
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Articolo di Giorgia Rimondi
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