L’Azienda Ospedaliera di Padova, sita in via Giustiniani, è attualmente una delle più grandi, se non la più grande, esistente in Italia.
Quando si inizia a girovagare per il centro città, magari durante una visita guidata, è facile rendersene conto. Una mole così importante che si vorrebbe poterla spostare con un tocco veloce di bacchetta magica in un altro luogo, meno centrale e meno storico. Se seguitate a leggere quest’articolo, vedrete come qualche magia sia già in atto.
Un complesso enorme, dicevamo, convenzionato con l’Università di Padova, che comprende al suo interno: l’ospedale Giustinianeo, l’ospedale Civile (monoblocco, policlinico), e l’ex ospedale Busonera. Dal 2020, sono confluiti all’interno del già grande organismo gli oltre 250 posti letto dell’Ospedale di Sant’Antonio.
Un totale, almeno fino a qualche anno fa, di più di 1600 posti letto. Una cifra che sicuramente è stata incrementata a seguito di questi anni di pandemia.
Una storia lunga quella tra la città di Padova e l’Azienda Ospedaliera che affonda le sue radici ben prima che il Vescovo Giustiniani ne chiedesse la realizzazione alla Serenissima e ai nobili della città.
Tutto ebbe inizio dall’Ospedale San Francesco Grande
Siamo a inizio Quattrocento quando venne decisa la fondazione di un ospedale all’interno delle mura della città di Padova. L’area dell’ospedale di San Francesco Grande corrispondeva grossomodo alle attuali via Galileo e all’omonima San Francesco.
Complice poi la vicinanza dell’Università di Padova e l’Orto botanico, l’ospedale crebbe subito di importanza.
Qui, infatti, si assistette all’introduzione dell’attività clinica in senso più moderno, grazie alle sperimentazioni di Giovanni Battista da Monte, medico ed umanista. Gli studenti ebbero davvero modo di partecipare a corsi e lezioni, in un’atmosfera di fremente novità.
Qualche secolo dopo la sua fondazione, però, fu necessario ripensare l’ospedale di Padova in modo diverso. La crescente necessità di una popolazione in aumento portò alla sostituzione del vecchio ospedale.
Era l’alba dell’Ospedale di via Giustiniani, primo seme dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Nel Settecento nasce finalmente l’Ospedale Giustinianeo
La struttura del vecchio ospedale di Via S. Francesco non poteva più supplire alle esigenze organizzative di una popolazione in costante aumento.
Di questo disagio si fece portavoce presso la Repubblica di Venezia il Vescovo Giustiniani, cui il nuovo Ospedale venne dedicato.
Ecco che il 20 dicembre 1778 venne finalmente posata la prima pietra. Il vecchio ospedale con il tempo venne dismesso, e più di 200 anni dopo venne riconvertito in Museo: il MUSME, Museo di Medicina e Storia Moderna ha infatti sede proprio qui.
Per l’epoca, è da precisare, la nuova area di costruzione dell’ospedale, la zona di via Giustiniani, era piuttosto lontana dal centro cittadino, e si poteva agire in piena libertà. Dopo un breve periodo di smantellamento dell’antico Convento dei Gesuiti, infatti, si poté procedere con la costruzione.
Bisognò attendere un ventennio prima che l’ospedale potesse essere effettivamente inaugurato, il 29 marzo 1798. Essendo spirato solo 2 anni prima, il Vescovo Giustiniani non ebbe però mai modo di vedere la sua opera compiuta.
Anche qui, come nel precedente ospedale, il legame con l’Università di Padova fu sempre molto stretto. Già a inizio Ottocento, infatti, le cliniche mediche e chirurgiche videro la luce.
Ecco che arriviamo a grandi passi nel Novecento, quando l’Ospedale di Padova assunse la conformazione che ha tuttora.
Via Giustiniani e il nuovo volto dell’Azienda Ospedaliera di Padova
Anche l’Ospedale Giustinianeo era in effetti troppo piccolo e quindi, nel corso del Novecento, si arrivò ad ampliarlo. Divenne così noto come Ospedale Civile, del quale il Giustinianeo costituiva solo la porzione settentrionale.
Divenne grande nella mole, ma anche nella fama. Qui nel 1985 venne eseguito il primo trapianto di cuore d’Italia dall’esimio Professor Gallucci, ad esempio.
Nel 2007, il primo impianto di cuore artificiale in Italia a cura del Dott. Gerosa.
E ancora, nel 2015 l’intervento strabiliante sulla valvola mitrale su di un cuore che batteva. Si trattò del primo intervento al mondo, e il medico era sempre il Dott. Gerosa.
La sede permane sempre in Via Giustiniani, ma l’Azienda Ospedaliera di strada ne ha fatta negli ultimi anni. Polo centrale non soltanto a livello regionale, ma addirittura nazionale.
Padova è infatti un grosso punto di riferimento, in particolar modo per l’eccellenza in ambito cardiologico, che porta l’ospedale ad essere tra i migliori in Italia. Un grande merito, certamente, si deve alla sua continuativa collaborazione con l’Università di Padova che ne ha fatto la sede del Policlinico Universitario.
Ecco che però il problema al quale accennavamo in apertura, l’entità di siffatto ospedale nel centro storico cittadino, si ripresenta di nuovo.
Come si potrà risolvere?
Ecco a Padova il nuovo Ospedale Giustinianeo
La questione è ancora ben lontana dall’essere ad un punto di svolta, anche se il progetto sembra abbastanza ben avviato.
Il rendering del nuovo progetto è favoloso e fa quasi intendere l’ambizione dell’ospedale di essere riconosciuto tra i grandi d’Europa.
Diverse funzionalità dell’ospedale dovranno essere obbligatoriamente spostate, probabilmente nell’area di Padova Est-San Lazzaro. Il resto invece subirà una gigantesca opera di riqualificazione. Pare infatti che nel bilancio regionale sia stata preventivata una spesa di circa 300 milioni di euro.
Mentre parte di ciò che era un tempo l’ospedale di via Giustiniani verrà mantenuto, buona parte invece darà un volto nuovo all’Azienda Ospedaliera di Padova. La parte ovest della via, infatti, sarà smantellata onde recuperare un’area verde che si colleghi al vicino Parco Treves.
La demolizione di diverse aree dell’ospedale porterà i Padovani ed i turisti ad apprezzare con sempre maggiore interesse l’area di Via Giustiniani: sono previsti percorsi pedonali e ciclabili, oltre all’aumento delle aree verdi.
Ciò che non sarà abbattuto verrà comunque restaurato, in visione della consistente opera di riqualificazione che sta investendo tutta la città in questi ultimi anni.
E i Padovani non possono che dirsi soddisfatti.
Ed ecco come dalla piccola via Giustiniani è nata l’Azienda Ospedaliera di Padova
Articolo di Elisa Borgato
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