
Capoluogo dell’omonima provincia nella parte Sud-Ovest della Sicilia, Agrigento brilla per arte, storia, cultura e meraviglie naturali.
Fondata dai greci nel VI secolo a.C., si sviluppa tra i due fiumi Hypsas (oggi Drago) e Akragas (che dava il nome alla città, oggi San Biagio). Alle sue spalle, il crinale che si forma tra il colle Girgenti e la Rupe Atenea sembra quasi spingerla dolcemente verso il mare Mediterraneo.
Il passaggio dei diversi insediamenti nel corso dei secoli ha donato alla città storia, cultura e caratteristiche che oggi vediamo riflesse nelle strade e nei monumenti. Non per niente, anche in epoca più recente, ha ospitato soprattutto grandi eccellenze letterarie come Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Camilleri e Sciascia.
Perché visitare Agrigento nel 2025?
Dopo tante altre, tra cui ricordiamo Bergamo e Brescia nel 2023 e Parma nel 2020-21, il 2025 incorona questa città come capitale italiana della cultura.
In collaborazione con l’isola di Lampedusa, il programma dell’anno sarà incentrato su “Il sé, l’altro e la natura”, mettendo al centro il rapporto dell’individuo con la comunità e l’ambiente.
Gli eventi e le iniziative messe a disposizione sono state idealmente suddivise nei quattro elementi naturali:
- acqua, per parlare dei temi di immigrazione ed accoglienza;
- terra, incentrata su storie e tradizioni locali;
- aria, per le innovazioni digitali;
- fuoco, a rappresentare la comunità e la creatività.
Un programma che onora il passato e le tradizioni e allo stesso tempo apre alle innovazioni e alle connessioni. Un valore aggiunto alla già ricchissima eredità di un territorio incredibile, che rende ancora più speciale decidere di visitarlo proprio nel 2025.
Cosa vedere in centro ad Agrigento?
Oltre alle meravigliose spiagge e la ricchissima offerta gastronomica, tipiche di tutta la Sicilia, il centro storico offre tantissimi siti ed itinerari culturali.
-
Le chiese e i monumenti
Pirandello raccontava di ben 30 chiese racchiuse tra le mura della città e sicuramente l’architettura religiosa resta ancora oggi di grande rilevanza per il turismo.
Tra le tante, vale la pena visitare:
- la Cattedrale di San Gerlando, fondata dal primo vescovo normanno nel XI secolo d.C.;
- la chiesa di Santa Maria dei Greci, comprendente al suo interno i ruderi di un tempio, che alcuni pensano essere dedicato ad Atena;
- il Monastero di Santo Spirito, noto anche come “Bataranni”, al suo interno ospita anche il Museo Civico;
- la chiesa di San Lorenzo, detta anche del Purgatorio, di origine barocca e arricchita da splendidi stucchi, ori e pitture.
Oltre alle opere religiose, però, percorrendo il centro storico, si possono trovare tantissimi altri siti da visitare. Per esempio il teatro comunale dedicato a Luigi Pirandello, fondato nel 1880 e realizzato in stile neoclassico, con le decorazioni di alcuni dei più importanti pittori dell’800.
Se preferite visitare un museo, invece, troverete disponibile il Museo Archeologico Regionale, la biblioteca – museo regionale Luigi Pirandello o il Museo Diocesano Agrigentino (presso la chiesa Santa Maria dei Greci).
-
I percorsi letterari
Come già accennato, Agrigento ha visto svilupparsi alcune tra le figure più importanti della letteratura italiana recente. Per questo è possibile ripercorrere le tracce di questi autori o delle loro opere grazie ad appositi itinerari che vi faranno immergere nelle varie ambientazioni.
- il commissario Montalbano. È vero, Vigata e Montelusa sono due luoghi creati dall’immaginazione del maestro Andrea Camilleri. Tuttavia, per sua stessa ammissione, le strade, il molo, il commissariato, il faro e tutte le ambientazioni del commissario trovano ispirazione tra Girgenti e Porto Empedocle;
- la storia de “Il gattopardo” si sviluppa tra Palermo e Donnafugata (un luogo inventato). Anche in questo caso, l’autore Giuseppe Tomasi di Lampedusa non ha potuto fare a meno di attingere dai luoghi in cui ha vissuto i suoi periodi più felici. Donnafugata infatti trova ispirazione da Santa Margherita Belice e Palma di Montechiaro, entrambe vicine al capoluogo;
- sulle tracce di Luigi Pirandello. Praticamente in ogni angolo della città è possibile respirare l’atmosfera che ha ispirato le sue opere. In particolare, ci sono alcune tappe immancabili, come il già citato teatro comunale e la casa natale – museo. Quest’ultima si trova in località Kaos e, oltre a vari cimeli, ospita anche la tomba dello scrittore.
Nei dintorni: natura e Valle dei Templi
Come non ricordare che la città sorge in una cornice naturale unica nel suo genere, in cui lo sguardo si perde tra il mare e l’altopiano.
-
La Valle dei Templi
È proprio in questa ambientazione che sorge il famoso sito archeologico e patrimonio mondiale dell’UNESCO. A partire dalla Rupe Atenea, attraverso un percorso che si snoda fino alla città moderna, è possibile vedere i resti di numerosi templi di origine dorica.
Il simbolo della valle è il Tempio della Concordia, tra i meglio conservati del mondo, insieme al Tempio di Era a Paestum ed il Tempio di Hephaistos ad Atene. Tuttavia, è possibile vedere i resti di tantissimi altri templi (Zeus, Eracle, Hera, Demetra, Aesculapio, ecc.) sia come rovine, che inglobati ad altri edifici.
Per quanto sia possibile visitare il parco archeologico in autonomia, per essere sicuri di apprezzare al meglio quello che ha da offrirvi è meglio informarsi riguardo le visite guidate.
-
Riserve e meraviglie naturali
L’insenatura naturale che la ospita, circonda la città di una spettacolare biodiversità e particolarità geologica. Nelle sue vicinanze potete visitare:
-
La Riserva Naturale di Torre Salsa
Si sviluppa intorno all’omonima torre del ‘500, costruita per contrastare gli attacchi dei pirati. È caratterizzata per la presenza di una grande varietà di rocce evaporitiche. Si tratta di vari tipi di sali e minerali che si sono compattati a seguito di una drastica evaporazione di acqua. Il principale è il gesso, che dona la tipica colorazione bianca alle rocce.
Al suo interno è possibile effettuare escursioni o sostare nelle spiagge libere che si formano tra le insenature (non sono presenti strutture e bagnini). Flora e fauna si sono adattate all’ambiente dunario e alle sue caratteristiche saline e si possono ammirare diverse specie di uccelli, mammiferi e tartarughe marine.
-
Punta Bianca – Monte Grande
Circondata da spiagge e mare cristallino, appare come un grande sperone bianco di roccia calcarea che si allunga verso il mare. Dall’alto regala un panorama incredibile sul Mediterraneo e su diverse città.
Si trova al limite orientale del golfo, a pochi chilometri dalla Valle dei Templi, al confine tra la città di Agrigento e Palma di Montechiaro.
-
La Scala dei Turchi
Questa parete di marna bianca scolpita dall’acqua e dal vento presenta delle caratteristiche linee ondulate che si consumano fino al mare.
Resa famosa anche per essere stata sfondo di diverse scene di film celebri, oggi è particolarmente soggetta a rischio idrogeologico. Per questo motivo le visite sono contingentate ed è possibile arrivare solo fino alla spiaggia ai piedi della formazione.
In alternativa è possibile ammirarla dal mare, vivendo l’esperienza unica dell’escursione in barca.
Come veniva chiamata Agrigento?
Nel corso della storia, la città ha avuto diversi nomi. Il primo, Akragas, viene dall’insediamento dei coloni greci, nel VI secolo a.C., che le diedero lo stesso nome del fiume. È a questo periodo che risalgono anche i templi che la rendono famosa. Infatti, era consuetudine greca quella di erigere le aree sacre appena al di fuori degli insediamenti urbani.
Durante le guerre puniche, venne poi conquistata dai romani, che la battezzarono Agrigentum, latinizzandone il nome. Fino al IX secolo d.C. era una florida città greco-bizantina, ma le continue razzie da parte degli arabi ne causarono l’abbandono e la distruzione.
Nel XI secolo d.C. fu infine conquistata dai normanni, che la chiamarono come il vicino colle Girgenti. Rimase tale fino al 1927, quando il governo fascista volle attribuirle un nome che ricordasse le radici dell’impero romano, ottenendo l’attuale toponimo.