Agazzano, cosa vedere tra pianure e colline - Oj Eventi

Agazzano, cosa vedere tra pianure e colline

Agazzano

Tra la Val Luretta e la Val Tidone nel mezzo di pianure e colline sorge Agazzano, una destinazione nota a livello turistico per le magnificenze paesaggistiche, le eccellenze enogastronomiche e le antiche origini dei primi insediamenti in epoca romana. In gran numero le attrazioni storico-culturali del borgo e dintorni, come la Rocca ed il Castello di Agazzano, le fortezze di Castano e Boffalora, l’Antica Pieve di Verdeto, la Chiesa di Santa Maria Assunta ed altre.

Agazzano vanta le numerose coltivazioni di uve, che nelle vallate circostanti tramutano nella trasformazione in vini pregiati. Il luogo è ideale per trovare momenti di relax e tranquillità tra le alture ed i bassopiani piacentini, praticando il trekking oppure passeggiando a piedi o a cavallo. Tutta l’area rientra negli itinerari della “Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini”, percorsi esperienziali unici per conoscere e degustare le eccellenze dei prodotti enogastronomici tradizionali locali.

Cosa vedere ad Agazzano?

  • Agazzano, i Castelli di Castano e della Boffalora

Le origini del Castello di Castano risalgono al XIII secolo, quando all’epoca i proprietari appartenevano al casato Scotti. Si presenta come una struttura rettangolare con ai lati due campanili dalla forma circolare, all’interno custodisce dipinti e mobili dell’epoca ed è luogo di conferenze ed eventi. Nel 1400 esso passò dai Visconti alla famiglia Guazzardi, da Giulia Rossi divenne proprietà della figlia Flavia, fino al casato Barattieri a fine ‘500.  La fortezza di Boffalora si trova ad Agazzano ed è raggiungibile dalla strada in direzione del borgo di Pianello Val Tidone.

La sua posizione strategica era ideale in passato, per il controllo delle zone sul fiume Po che collegavano le aree appenniniche. L’esistenza del castello è certa da sei secoli, secondo le notizie risalenti al casato Arcelli che lo acquisì ad inizi ‘400, mentre oggi la famiglia Orsi ne detiene la proprietà. La struttura è in parte quadrata ed angolare, con la disposizione di quattro maestose torri collocate sugli angoli ed una principale al centro, quest’ultima percorribile dal ponte levatoio. Di facciata, appare una piccola chiesa edificata in onore di San Giuseppe che ospita due altari ed è possibile visitarla solo dall’esterno.

Castello di Boffalora

Castello di Boffalora

  • Le chiese

La Chiesa di Santa Maria Assunta si trova ad Agazzano, nacque nel 1881 per disposizione del conte Anguissola Scotti e la consacrazione avvenne tre anni dopo, grazie al vescovo Battista Scalabrini. Un grande sagrato circonda la struttura e la parte davanti presenta un frontone dalla forma triangolare e decorato. Nel transetto sono collocati due altari: uno in memoria del Sacro Cuore, l’altro della Madonna del Rosario. La Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso s’innalzò nel 1025 e sulla facciata si nota il carattere barocco, dove spiccano elementi di tipo classico su decorazioni e tele pittoriche. Racchiude gli avvenimenti storici più rilevanti del mondo urbano e si leggono reperti grafici medievali sulla parte laterale dell’edificio.

L’Antica Pieve di Verdeto è una chiesa romanico-gotica che rimane nei dintorni del borgo di Gazzola e le prime informazioni si hanno dal 1123, anche se la fondazione avvenne prima dell’XI secolo.  Intorno al 1100 il vescovo Arduino decise di donare la struttura religiosa alla Cattedrale della città capoluogo, appunto di Piacenza. In seguito, il pontefice in carica Innocenzo II, nei beni della Cattedrale tra le diverse pievi inserì anche quella di Verdeto, di conseguenza a fine 700 la struttura fu risistemata con aggiustamenti e decorazioni.

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Rocca e Castello di Agazzano

Nel 1200 la Rocca nacque per decisione di Giovanni Scoto, già proprietario di diverse terre nei dintorni, concentrando ad Agazzano gran parte delle sue proprietà. I lavori della fortezza si completarono grazie al figlio Alberto, che acquisì il titolo di “Signore della città di Piacenza”. A fine ‘400 Aloisia Gonzaga divenne parte del casato Scotti. Realizzò il porticato della Rocca, ma si dovette attendere fino a metà ‘700 per l’inizio della dinastia degli Anguissola. L’odierno proprietario è il principe Corrado Gonzaga del Vodice, da qui nuovamente la stessa famiglia custodisce la prestigiosa fortezza.

La storia del Castello di Agazzano ricorda la leggenda del conte Pier Maria Scotti, temerario e crudele spadaccino. Assassinato nel 1530 circa in una locanda ad Agazzano. Lo uccise Astorre Visconti gettando il corpo nel fossato intorno alla Rocca, da cui non venne mai ritrovato e da allora si sono verificati nei secoli strani avvenimenti tra le mura. All’epoca, il condottiero volle occupare il castello per impossessarsi del ricco bottino e divenirne il padrone assoluto, senza avvisare l’alleato Visconti, che poi lo uccise.  Il conte Scotti amava il territorio di Piacenza e si è tenuti a credere che volle rimanere nelle sue terre di conquiste, per non allontanarsene.

Il maniero venne innalzato sulla struttura già esistente del borgo antico, con opere di ristrutturazione intorno a fine Settecento. Comprende un giardino in stile francese con statue della mitologia greca ed una flora tutt’oggi rara che risale ad inizi ‘800. I visitatori possono ammirare su richiesta anche le cantine, che oggi producono vini pregiati delle vallate circostanti. La Rocca per gli ambienti rinomati e versatilità, è un luogo perfetto di convegni, eventi e cene.

 Le eccellenze enogastronomiche

Sulle sponde del Po ad Agazzano e dintorni, la cucina tradizionale è quella emiliana e nota come “food valley”, per la scelta di molteplici varianti dei prodotti locali dell’enogastronomia. Al primo posto nelle cantine sfilano le eccellenze dei “Colli Piacentini DOC”, a cui appartengono i prodotti vinicoli nelle coltivazioni in collina nella provincia piacentina. Qui nascono i vini più rinomati come: Barbera, Gutturnio, Bonarda, Monterosso Val d’Arda, Malvasia, Pinot grigio, Pinot nero, Trebbiano Val Trebbia, Sauvignon e Val Nure.

Come primi piatti la tradizione porta in tavola i cappelletti, gli gnocchi fritti, le tagliatelle ed i passatelli in brodo. Tra i secondi, vi sono il coniglio alla piacentina, la punta di vitello ripiena, le verdure ripiene, il baccalà o anguilla in umido, lo stracotto di asinina, la coppa arrosto. Nei dolci figurano le sprelle, gli sgonfietti, i tortelli dolci, il latte in piedi e la ciambella. Risaltano i salumi con i famosi prosciutti di Parma, Modena DOP, la mortadella di Bologna IGP, il cotechino e lo zampone di Modena IGP. Mentre nei formaggi spiccano per la notorietà a livello mondiale, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. Si ricorda la Giuncata, ovvero il formaggio fresco locale piacentino.

Cappelletti

Cappelletti

Vorresti visitare Agazzano per una gita o una vacanza, per praticare trekking, scoprirne la cultura, degustare vini pregiati e piatti tipici?  Faccelo sapere, scrivi nei commenti!

Articolo di Elena Canini

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